
Radio K55
Data di pubblicazione: 14/11/2025 alle 11:43
(Adnkronos) – I ‘no’ di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti alla Coppa Davis ‘dividono’ le Atp Finals di Torino. Il tema del giorno alla Inalpi Arena è la rinuncia del tennista toscano alla convocazione di capitan Filippo Volandri per le altre Finals, quelle di Bologna in programma la prossima settimana. Un appuntamento a cui l’Italia arriverà con l’obiettivo di uno storico tris. L’assenza del toscano, spiegata ieri in conferenza stampa dopo la sconfitta contro Alcaraz, si unisce a quella del numero uno. E fa discutere.
Un giro nel foyer della Inalpi Arena, durante la rifinitura di Ben Shelton, chiarisce il sentimento popolare. Il primo appassionato è Felice, 70 anni. È di Torino, alle Atp Finals ‘gioca’ in casa e spiega all’Adnkronos: “I no di Sinner e Musetti all’Italia? La Coppa Davis è una cosa storica, non scherziamo. Non è una noiosa e non deve passare il messaggio: ‘Se ho voglia vado, altrimenti ciao’. Ci sono tanti interessi in campo e tanti tornei, è vero, ma uno sforzo per il tricolore si potrebbe fare”. Felice tocca anche il tema delle maggiori ‘attenzioni’ alla rinuncia di Jannik: “Sinner è Sinner, ovvio. Come diceva il Marchese del Grillo, interpretato dal grandissimo Alberto Sordi, ‘Io sono io, voi…’. Scherzi a parte, Jannik ha scelto di prepararsi per l’Australia. Ormai dobbiamo accettarlo e ce ne faremo una ragione a Bologna, speriamo che la scelta premi anche Musetti per la prossima stagione”.
Massimo Magna, 27 anni, è arrivato alla Inalpi Arena in mattinata da Gallarate, per godersi Sinner-Shelton: “Le stagioni sono ormai piene di impegni e i giocatori fanno valutazioni accurate. Dopo un anno così intenso – spiega dando una sistemata al suo cappellino arancione – è anche giusto che i campioni decidano di riposare. Musetti ha fatto Atene pochi giorni fa ed è arrivato a Torino stanchissimo, capisco che possa essere importante una settimana in più di riposo e di preparazione in vista del 2026. Credo sia anche normale che ci siano meno attenzioni sul no di Musetti. Sinner è il numero uno azzurro, su di lui ci sono e ci saranno sempre i riflettori puntati. Sarebbe stato bello averli entrambi visto che quest’anno l’evento è in Italia, ma magari la vinceremo comunque. Il doppio è forte e le possibilità non mancheranno”.
Sulla stessa linea di pensiero Lorenzo Stellino: “Per Musetti è un momento particolare, tra un po’ gli nascerà il secondo figlio e la stagione è stata intensa. Dico però che in Italia ci sono ottimi atleti, a cominciare da Matteo Berrettini e Flavio Cobolli. Rischiamo che poi giochino sempre gli stessi, queste assenze possono farli crescere. Se fossi in Volandri mi piacerebbe veder crescere gli altri ragazzi, anche con un occhio ai prossimi anni. Così ci sarà sempre un ricambio”. Matteo Battistini, 29 anni, tira fuori un altro tema: “Dire di no alla Nazionale è sempre difficile. Sinner però ha già dato tanto all’azzurro e si può capire. Musetti ancora deve dimostrare molto, ma non mancheranno le occasioni. Per me, oggi, hanno fatto bene a rinunciare”. Ci interrompe incuriosito Luca, tifoso 16enne arrivato ieri da Livorno con mamma e papà: “La soluzione potrebbe essere cambiare la formula della Coppa Davis e non farla ogni anno. Come succede nel calcio. I Mondiali si giocano ogni quattro anni, per questo sono così sentiti da tutti”. Il tema esiste. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)
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