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Politica

Addio Via della Seta. Alla Meloni l’ardua sentenza

today04/09/2023 13

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Al posto della globalizzazione americana i cinesi avevano proposto la propria, comunemente chiamata La Via della Seta, ufficialmente Belt and Road iniziative (BRI) ed è un programma infrastrutturale, commerciale e logistico stipulato quattro anni fa dall’Italia con Pechino al tempo della legislatura del Conte I. Adesso, in uno scenario totalmente diverso, la premier Meloni deve decidere se rinnovare o meno l’accordo, in scadenza a inizio 2024. Il governo italiano non avrebbe intenzione di continuarlo, ma senza un avviso tra le parti, si rinnoverebbe automaticamente.

I motivi vanno dalle posizioni filo-Nato della destra di governo (gli Usa hanno invitato caldamente a non rinnovare l’accordo) alla nuova la situazione generata dalla guerra ucraina. Il memorandum è della durata di 5 anni, firmato nel marzo 2019, aveva fatto dell’Italia l’unico paese del G7 ad aver accettato un accordo politico con Pechino, suscitando già a quel tempo attenzioni e reazioni di Washington.  

L’accordo non ha portato grandi vantaggi commerciali alle imprese italiane. Parigi e Berlino, per esempio, non hanno firmato nulla di simile. Ma, benché l’espansione del loro export sia inferiore a quello italiano, i dati non sembrano suggerire un nostro decisivo vantaggio.

A parole la decisione per Roma sarebbe facile sulla carta. Molto meno nel concreto. Infatti se la Casa Bianca fa pressioni, Pechino non sta certo a guardare. A Pechino è stato affibbiato lo stereotipo di minaccia per l’occidente, forse perché è troppo più forte economicamente, ma il dragone rimane notoriamente, anche per l’Italia, un ottimo acquirente. Alla presidente del Consiglio spetta una decisione, che presumibilmente non sarà presa prima del G7, in programma dal 19 al 21 maggio

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