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Economia

Economia italiana: brusca frenata, contrazione del Pil, calo della produzione industriale e della fiducia delle imprese

today11/09/2023 6

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I tre indicatori negativi nel secondo trimestre, proiettati nei prossimi mesi, creano non poca preoccupazione. Si guarda al Pnrr quasi come ad una panacea, infatti potrebbe contribuire a invertire la rotta sul piano della crescita, e costituire da argine alle decisioni della Bce, che con il rialzo continuo dei tassi cerca un equilibrio tra il contrasto all’inflazione, ancora troppo elevata, e la necessità di  di non compromettere ulteriormente uno stentato sviluppo.

Andando a vedere i numeri ci si accorge che la Commissioni Ue ha tagliato le sue previsioni, sia per l’economia europea sia per quella italiana. Ha rivisto al ribasso la crescita per l’economia italiana nel 2023 e nel 2024, riportandola ai valori previsti nello scorso inverno: il Pil dovrebbe crescere dello 0,9% sul 2022, (contro il +1,2% atteso in primavera), Per il 2024 la nostra crescita è ad oggi valutata  un +0,8%, (contro il +1,1% di primavera).

Da una parte, la rimozione graduale degli incentivi straordinari e temporanei per le migliorie edilizie decise durante la pandemia, hanno spinto l’attività edilizia negli ultimi due anni, contribuendo allo sviluppo. Dall’altra parte, la produzione industriale, ha smesso di calare dopo mesi, e questo fa presagire una ripresa marginale nella seconda metà dell’anno.

Il dato Istat, va in direzione contraria visto che, dopo due mesi di crescita congiunturale, l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra, a luglio 2023, una diminuzione perché si stima che, al netto degli effetti di calendario, anche quello complessivo cali in termini tendenziali del 2,1%. Un segnale d’allarme al governo che vede le ragioni tutte di natura esterna: l’aumento dei prezzi dell’energia deciso da Opec e Russia, la recessione tedesca e il rialzo dei tassi

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