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Economia

Recessione tedesca e default americano: lo tsunami finanziario perfetto

today25/05/2023 29

Background
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L’economia tedesca si è contratta nel primo trimestre del 2023, rispetto ai tre mesi precedenti, entrando così in recessione, hanno mostrato giovedì i dati dell’ufficio di statistica.

Il prodotto interno lordo del trimestre è diminuito dello 0,3%. Questo segue ad un calo dello 0,5% nel quarto trimestre del 2022 e, come si sa, la recessione è comunemente definita tale quando si verificano due trimestri successivi di contrazione.

La prima stima aveva mostrato il PIL in stagnazione nel primo trimestre e la Germania che sfiorava la recessione.

Su base annua, il PIL è diminuito dello 0,5% al netto dei prezzi e degli effetti di calendario.

Andreas Scheuerle, analista di DekaBank, ha spiegato che sotto il peso di una notevole inflazione, i consumatori tedeschi cono entrati in crisi, non consumando più, influenzando così l’intera economi.

Infatti i consumi delle famiglie sono diminuiti dell’1,2% su base trimestrale dopo aggiustamenti di prezzo, stagionalità e calendario. Anche la spesa pubblica è diminuita significativamente del 4,9% nel trimestre in esame.

Al contrario, gli investimenti sono aumentati nei primi tre mesi dell’anno, dopo una debole seconda metà del 2022. Positivi invece i contributi delle esportazioni che sono aumentate dello 0,4%, mentre le importazioni sono al -0,9%.

In più la aumento dei prezzi dell’energia ha influenzato il semestre invernale

Insomma si è trattato di una recessione che non poteva essere evitata e ora ci si chiede se ci sarà una ripresa nella seconda metà dell’anno. L’ottimismo dell’inizio dell’anno sembra aver lasciato il posto a un maggiore senso della realtà.

Anche il sensibile  rallentamento dell’economia statunitense contribuisce ad indebolire l’attività economica e i primi indicatori del settore manifatturiero hanno un segno meno.

La Bundesbank tedesca, tuttavia, prevede una crescita, sia pur modesta, nel secondo trimestre poiché il rimbalzo dell’industria potrebbe compensare il ristagno dei consumi delle famiglie e il crollo nel settore costruzioni.

La crisi di quella che veniva chiamata la locomotiva d’Europa, si aggiunge ai seri rischi di default che agitano gli Stati Uniti, e mettono in ebollizione il sistema finanziario globale, influenzando gravemente le borse dei vari paesi e mettendo in gravi difficoltà l’economia reale di tutti gli stati.

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