
Nella giornata di ieri il presidente Joe Biden ha dichiarato che la relazione tra Stati Uniti e India non è mai stata mai così forte e ha lanciato nuovi accordi commerciali con il primo ministro indiano Narendra Modi, mentre attivisti per i diritti umani e politici americani hanno criticato la decisione dell’amministrazione di onorare il leader con una visita di stato.
In una conferenza stampa congiunta con Modi, Biden ha definito il rapporto tra Stati Uniti e India tra i più importanti al mondo e più dinamico che in qualsiasi momento.
Ha poi sottolineato come due delle democrazie più potenti del mondo stiano collaborando su questioni come il clima, l’assistenza sanitaria e lo spazio, affermando che la relazione economica tra Stati Uniti e India è in piena espansione.
Modi si è però irritato alla domanda di un giornalista sull’impegno del suo paese nei confronti dei valori democratici, poiché il paese ha visto un’erosione delle libertà religiose, politiche e di stampa sotto il suo governo.
Il premier indiano ha risposto che la democrazia è il loro spirito. Ha inoltre ribadito come l’India abbia dimostrato che le democrazie si possano realizzare indipendentemente da classe, credo, religione, genere.
Però Modi ha dovuto poi affrontare le critiche sulla legislazione che modifica la legge sulla cittadinanza del paese, che accelera la naturalizzazione per alcuni migranti, ma esclude i musulmani, sull’aumento della violenza contro i musulmani e contro altre minoranze religiose da parte dei nazionalisti indù e sulla recente condanna del principale leader dell’opposizione indiana, Rahul Gandhi.
Il primo ministro si è difeso affermando che l’India è la casa di tutte le fedi del mondo e le celebrano tutte allo stesso modo.
Ma le dichiarazioni del leader sono in contrasto con gli attacchi diffusi e le discriminazioni contro i musulmani indiani e altre minoranze
Un gruppo di oltre 70 legislatori ha infatti scritto a Biden questa settimana, esortandolo a sollevare preoccupazioni sulle libertà religiose, di stampa e politiche. Quando si tratta di difendere i diritti umani, le azioni parlano più delle parole. Lo hanno affermato Bush, Tlaib, Omar e Bowman in una dichiarazione congiunta e che concedendo al primo ministro Modi l’onore di un discorso congiunto, il Congresso ha messo a rischio la sua capacità di essere un sostenitore credibile dei diritti delle minoranze religiose e della libertà di stampa in tutto il mondo.
Ma la visita aveva uno scopo preminentemente economico e politico. Tra gli annunci fatti ieri c’è un accordo che consentirà alla General Electric, con sede negli Stati Uniti, di collaborare con la Hindustan Aeronautics, con sede in India, per produrre motori a reazione per aerei indiani in India e la vendita di droni armati MQ-9B SeaGuardian fabbricati negli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha anche annunciato piani per rafforzare l’industria indiana dei semiconduttori. Micron Technology, con sede negli Stati Uniti, ha accettato di costruire un impianto di assemblaggio e test di semiconduttori da 2,75 miliardi di dollari in India, con Micron che spende più di 800 milioni di dollari e l’India finanzia il resto. Applied Materials, con sede negli Stati Uniti, lancerà un nuovo centro di semiconduttori e Lam Research, un’altra azienda che produce semiconduttori, avvierà la formazione di 60.000 ingegneri indiani.