
Da sabato sera, quando il gruppo Wagner, dopo aver occupato Rostov e iniziato la marcia su Mosca, poi conclusasi in serata a duecento chilometri dalla capitale, né il presidente russo Vladimir Putin, né il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche né si sono visti in pubblico, né sentiti, non hanno fatto dichiarazioni.
Solo il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin aveva annunciato sabato la fine del regime antiterrorismo, imposto alla capitale, durante il quale truppe armate di mitra hanno pattugliato le strade e distrutto le strade che portano in città.
L’unico che dopo sabato sera ha dato segnali di vita é il ministro della Difesa Shoigu, il cui ministero ha pubblicato un video che lo mostra volare in elicottero e poi partecipare a un incontro con ufficiali militari in un quartier generale militare in Ucraina, mostrando il ministro per la prima volta da quando Prigozhin aveva dichiarato la “marcia della giustizia” per estromettere il ministro della difesa venerdì scorso.
La ribellione si sa, si era conclusa sabato quando Prigozhin aveva ordinato il detro-front alle sue truppe. Il Cremlino aveva dichiarato di aver concluso un accordo secondo il quale il capo della Wagner si sarebbe trasferito in Bielorussia e avrebbe beneficiato di un’amnistia, insieme ai suoi soldati. L’ammutinamento ha segnato la più grande sfida per il presidente Vladimir Putin in oltre venti anni di governo.
Che fine farà Prigozhin? Potrà Putin passare sopra al danno d’immagine subito e alle conseguenze che il suo potere avrà per colpa del capo della Wagner?
Crediamo proprio di no, aldilà delle dichiarazioni del Cremlino.
Mikhail Kasyanov, ex primo ministro russo sotto Putin, sostiene che dopo la sfida di ieri Prigozhin prima andrà in Bielorussia, ma che poi da lì si sposterà in Africa e finirà da qualche parte nella giungla o qualcosa del genere… Putin non può perdonarlo per quello che gli ha fatto, perché il boss della Wagner, ha distrutto la stabilità di Putin e ora la sua stessa vita è un punto interrogativo…
Da sabato sera, quando il gruppo Wagner, dopo aver occupato Rostov e iniziato la marcia su Mosca, poi conclusasi in serata a duecento chilometri dalla capitale, né il presidente russo Vladimir Putin, né il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche né si sono visti in pubblico, né sentiti, non hanno fatto dichiarazioni.
Solo il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin aveva annunciato sabato la fine del regime antiterrorismo, imposto alla capitale, durante il quale truppe armate di mitra hanno pattugliato le strade e distrutto le strade che portano in città.
L’unico che dopo sabato sera ha dato segnali di vita é il ministro della Difesa Shoigu, il cui ministero ha pubblicato un video che lo mostra volare in elicottero e poi partecipare a un incontro con ufficiali militari in un quartier generale militare in Ucraina, mostrando il ministro per la prima volta da quando Prigozhin aveva dichiarato la “marcia della giustizia” per estromettere il ministro della difesa venerdì scorso.
La ribellione si sa, si era conclusa sabato quando Prigozhin aveva ordinato il detro-front alle sue truppe. Il Cremlino aveva dichiarato di aver concluso un accordo secondo il quale il capo della Wagner si sarebbe trasferito in Bielorussia e avrebbe beneficiato di un’amnistia, insieme ai suoi soldati. L’ammutinamento ha segnato la più grande sfida per il presidente Vladimir Putin in oltre venti anni di governo.
Che fine farà Prigozhin? Potrà Putin passare sopra al danno d’immagine subito e alle conseguenze che il suo potere avrà per colpa del capo della Wagner?
Crediamo proprio di no, aldilà delle dichiarazioni del Cremlino.
Mikhail Kasyanov, ex primo ministro russo sotto Putin, sostiene che dopo la sfida di ieri Prigozhin prima andrà in Bielorussia, ma che poi da lì si sposterà in Africa e finirà da qualche parte nella giungla o qualcosa del genere… Putin non può perdonarlo per quello che gli ha fatto, perché il boss della Wagner, ha distrutto la stabilità di Putin e ora la sua stessa vita è un punto interrogativo…