1945 • 2006 • 2023 – Giorgio Napolitano, da segretario PCI a Napoli a Presidente della Repubblica, stasera ci ha lasciato

Da pochi minuti si è saputo che, dopo due giorni di ansiosa attesa in cui si sapeva che era in ormai in bilico tra la vita e la morte, nella clinica romana Salvator Mundi, si è spento il Presidente Emerito, che era ormai descritto in stato di agonia. Undicesimo Capo dello Stato italiano, primo per due mandati consecutivi, dal 2006 al 2015, ha avuto una lunga militanza nel Partito Comunista Italiano, iniziata a vent’anni a Napoli come segretario del PCI locale nel 1945. Dopo aver dato il suo appoggio all’invasione dell’Ungheria, schierandosi così con la posizione del partito, nel 1964, Napolitano ha cambiato opinione ed è uno degli esponenti moderati di maggior peso, parte della corrente del partito più attenta al Partito Socialista. Nel 1978 fu il primo dirigente del Partito Comunista Italiano a ricevere un visto per recarsi negli Stati Uniti d’America, dove terrà conferenze e importanti incontri ad Aspen, Colorado, e all’Università di Harvard. L’invito ufficiale, nella sua veste politica, venne soltanto una decina di anni dopo, anche grazie all’interessamento di Giulio Andreotti, e diede luogo anche a un nuovo ciclo di conferenze presso le più prestigiose università statunitensi (Harvard, Yale, Chicago, Berkeley, Johns Hopkins-SAIS e CSIS di Washington).

Nel maggio del 2006, alla quarta votazione, è eletto undicesimo presidente della Repubblica Italiana, e nel si anticipò la scadenza naturale del primo mandato (avrebbe dovuto essere il 15 maggio 2013), anticipata al 22 aprile dello stesso anno con il giuramento del secondo mandato. Nel ’92 era stato nel frattempo Presidente della Camera dei Deputati, nel ’96 fu Ministro degli Interni del Governo Prodi, nel 23 settembre fu nominato senatore a vita dal  Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e nel 2006 fu nominato Presidente del Consiglio Superiore della  Magistratura.