Consiglio dei Ministri stasera: si inizierà a capire quale sarà la prossima Legge finanziaria?

Considerando che l’andamento dell’economia si è rivelato alla fine meno positivo di quanto previsto, sia per quest’anno che per il prossimo, l’indebitamento del 2023 potrebbe crescere fino al 5-6%, rispetto al 4,5% indicato ad aprile sorso. Ma le attese si concentrano sul deficit del 2024, perché da quello si avrà almeno la misura che avrà la legge di bilancio per l’anno prossimo. Quindi le risorse per far fronte al fabbisogno della manovra finanziaria targata ’24 sarà in maggiore o minore quota, l’allargamento del deficit che dovrebbe arrivare intorno al 4%. Questo potrebbe permettere un recupero di 8/10 miliardi che andrebbero in gran parte a finanziare il tanto discusso taglio del cuneo fiscale.

Per il resto, la riunione del Governo di stasera dovrebbe essere allietata dal verdetto di Eurostat sul Superbonus, arrivato in tarda mattinata, secondo il quale i crediti fiscali 2023 vanno classificati come pagabili nel 2023: ciò significa che l’impatto sul deficit dei bonus attivati nel 2023 sarà solo sul 2023, ultimo anno ancora svincolato dalla stretta delle regole europee su spese e bilanci. Le altre coperture potrebbero essere trovate nella tanto discussa tassa agli extra-profitti delle banche (che dopo le modifiche potrebbe portare al massimo poco più di un paio di miliardi), una riforma del Lotto che non arriverebbe ad un miliardo, il taglio delle tax expenditure che potrebbero portare fino ad 1 miliardo, fino al concordato preventivo biennale. 

Altre possibili soluzioni potrebbero essere il solito condono edilizio,  una spending review, la riesumazioni di vecchie proposte di plastic e sugar tax. E per tutto il resto? Non c’è da attendersi nulla di sostanziale, di sicuro ci sono solo le preoccupazioni, almeno del ministro Giorgetti, sia per il debito/Pil, previsto per l’anno che verrà al 141,4% che per la stretta sui tassi.