Accordo con l’Albania. I migranti raccolti da navi italiane spediti nei centri di Scutari

Con Edi Rama, il premier albanese la Meloni ha siglato un protocollo d’intesa secondo il quale l’Albania accoglierà i migranti, ma solo se salvati in mare da navi italiane. I migranti saranno avviati in due centri al nord del Paese, nei pressi di Scutari, e conterranno tremila persone. Ma stando ai calcoli del governo una volta a regime si potrà accogliere un flusso annuale complessivo di 36.000 persone. I migranti saranno sbarcati nel porto di Shengjin dove verranno identificati e ospitati in un centro di prima accoglienza. A Gjader, a dieci chilometri nell’entroterra, sarà realizzata una struttura sul modello dei Cpr per le successive procedure. Potranno accedere in Albania solo i migranti salvati dalle navi Marina e della Guardia Costiera, ma non quelli presi a bordo dalle navi umanitarie delle ONG.

E quelli che arriveranno con i barchini? Nel 2023 sono sbarcati in Italia circa 130.000 migranti. Non sembra che le strutture albanesi, anche se davvero potessero accogliere un flusso annuale di 36.000 individui, potrebbero essere risolutive della situazione.

Comunque, sempre secondo la nostra premier, si tratta di un accordo di respiro europeo, che, a suo avviso, dimostra come si possa collaborare sul fronte della gestione dei flussi. La collaborazione dell’Albania non sarà ovviamente gratuita, anche se il governo smentisce che il protocollo d’intesa sui migranti preveda uno scambio. Ma c’è da considerare che questo accordo sui migranti è stato preceduto, proprio a settembre, da un vertice economico alla Farnesina tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e Edi Rama, nel corso del quale è stato messo a punto un piano di investimenti italiani in Albania che coinvolge le grandi aziende di Stato, da Cassa Depositi e Prestiti, a Ferrovie dello Stato, Terna, Fincantieri, Leonardo, ITA Airways. I lavori saranno focalizzati su infrastrutture, energia e agroindustria