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    Radio K55

Esteri

Medio Oriente: le spinte per una soluzione politica e le trattative sugli ostaggi

today14/11/2023 4

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Il re di Giordania Abdullah h avvertito che le continue violazioni israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme spingeranno la regione verso un’esplosione. Ha quindi chiesto la fine della guerra e la ripresa di un processo politico basato sulla soluzione dei due Stati. Secondo la sua opinione, qualsiasi altro percorso si concluderà con un fallimento e porterà a ulteriori cicli di violenza e distruzione. Ha poi ribadito che Gaza non deve essere separata dal resto dei territori palestinesi e ha chiesto la fine della guerra e la ripresa di un processo politico.

Sul fronte degli ostaggi, a quanto riporta il Washington Post, citando un alto funzionario israeliano, Israele e Hamas starebbero trattando e sarebbero vicini ad un accordo sugli ostaggi che potrebbe portare alla liberazione di gran parte delle donne e dei bambini rapiti dai miliziani il 7 ottobre, in cambio di donne e giovani palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Da parte sua, Israele vorrebbe il rilascio dei 100 ostaggi tra donne e bambini in mano ad Hamas. Ma al momento Hamas sarebbe pronta a liberarne non più di 70. Mentre nelle carceri israeliane ci sarebbero 120 tra donne e minorenni.

Nel frattempo un nuovo attore si fa spazio sulla scena, il portavoce Abú Obeida, braccio armato di Hamas, delle Brigate Ezzeldín al Qassam, che torna ad accusare Israele. Secondo Obeida il Qatar starebbe mediando per raggiungere un’intesa che consenta il rilascio di 200 bambini e 75 donne palestinesi incarcerati, ma da parte delle autorità israeliane, sostiene, c’è il tentativo di bloccare l’accordo. Come si vede la situazione è confusa e non si capisce quale sia la verità. A questo proposito torna alla mente l’affermazione fatta nei giorni scorsi da Nethanya’u che esortava a non parlare di trattative sugli ostaggi, se si voleva che andassero in porto.

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