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Economia

La Cina è vicina… alla ripresa

today18/04/2023 24

Background
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L’economia cinese è cresciuta a un ritmo più veloce del previsto nel primo trimestre 2023. La fine della stasi per il COVID ha sollevato aziende e consumatori dalle interruzioni pandemiche.

In più va considerato che un anno di inasprimento della politica monetaria a livello globale, per frenare l’inflazione galoppante, aveva rallentato la crescita economica mondiale, e molti paesi, Cina inclusa, dipendevano praticamente solo dalla domanda interna per ripartire  economicamente.

Intanto quest’anno il prodotto interno lordo cinese è cresciuto del 4,5% su base annua nei primi tre mesi.

Gli investitori hanno osservato attentamente i dati del primo trimestre per valutare la capacità di ripresa di Pechino post-Covid che solo a dicembre ha allentato una stretta durata tre anni sulle aziende tecnologiche e le altre attività ndustriali. La crescita del PIL lo scorso anno è crollata a uno dei peggiori livelli da quasi mezzo secolo.

Adesso la situazione sembra cambiata. Le esportazioni cinesi sono aumentate inaspettatamente a marzo, ma per gli analisti il miglioramento riflette soprattutto il recupero del ritardo di ordini inevasi dopo il periodo del Covid

La crescita del secondo trimestre 2023 potrebbe addirittura aumentare bruscamente. Su base trimestrale, il PIL è cresciuto del 2,2% nel periodo gennaio-marzo, soddisfacendo le aspettative degli analisti e in rialzo rispetto all’aumento rivisto dello 0,6% nel trimestre precedente.

Gli analisti intervistati da Reuters prevedono che la crescita della Cina nel 2023 possa accelerare al 5,4%, dal 3,0% dello scorso anno.

Il governo ha fissato prudentemente un obiettivo di crescita del PIL di circa il 5% per quest’anno, dopo aver mancato l’obiettivo del 2022.

Ma, ad esempio, dati  sull’attività di marzo hanno indicato una crescita delle vendite al dettaglio al +10,6%, superando le aspettative e raggiungendo quasi il massimo da due anni.

Rimangono problemi strutturali come tasso di disoccupazione, investimenti immobiliari e la fiducia nel settore privato, che vanno essere risolti per sostenere una ripresa sostenuta.

Il tasso di disoccupazione nazionale cinese, basato su sondaggi, è sceso al 5,3% a marzo dal 5,6% di febbraio, ma il tasso di disoccupazione per le persone di età compresa tra 16 e 24 anni è rimbalzato al 19,6% il mese scorso dal 18,1% di febbraio.

Inoltre la banca centrale cinese, che a marzo ha ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria degli istituti di credito, ha dichiarato che manterrà un’ampia liquidità, stabilizzerà la crescita e l’occupazione.

E’ chiaro che se la Cina riprendesse la propria crescita, e ai ritmi indicati dagli analisti, potrebbe divenire lei la locomotiva che eserciterebbe un effetto-trascinamento su tutte le economie mondiali. E qui ripartirebbe la aspra competizione economica Usa-Cina per la supremazia.

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