Retromarcia ad aprile del fatturato della nostra industria. Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale scende in termini tendenziali dell’1,8%, con flessioni fino al 2,5% sul mercato interno (0,4% su quello estero).
Anche la flessione congiunturale negativa è molto ampia sul mercato interno (-11,2%)
Per l’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile, ma ancora un aumento del 6,4% su base annua.
Se il problema per la parte più povera del paese è l’inflazione, anche per chi può permettersi depositi bancari non dorme sonni tranquilli. Il presidente Antitrust, Roberto Rustichelli sostiene che al forte aumento dei tassi praticati a famiglie e imprese per i prestiti bancari, non è seguito un corrispondente aumento dei tassi di interesse riconosciuti ai depositanti. La stessa presidente della Bce sostiene una svolta nelle politiche degli istituti bancari che porti a una maggiore remunerazione dei depositi e dei risparmi.
Intanto a giugno 2023 se si stima un aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 105,1 a 108,6), l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra una flessione passando da 108,6 a 108,3
Sul tema della crescita anche il presidente della Fed, Jerome Powell conferma che per i tassi siamo in territorio restrittivo, e che ritiene che serva per poter proseguire e non si sta considerando una pausa nei rialzi dei tassi. Confermando così quanto detto da Christine Lagarde. Siccome non si vedono evidenze tangibili che l’inflazione sottostante stia scendendo e in particolare che i prezzi si stiano stabilizzando e scendendo anche a luglio sarà necessaria una stretta sui tassi.
Ma per la ripresa? Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi preme su un altro tasto e indica la necessità di un grande piano di investimenti per la transizione 5.0, indipendente dalla logica degli aiuti di Stato, ma che dia risorse direttamente alle imprese.
Sul fronte fiscale, la politica dei condoni e delle rottamazioni, che il governo ha messo in atto per sanare le situazioni negative e fare un po’ di cassa, è stata criticata dalla memoria della Corte dei Conti scritta dalla procura generale. Si è infatti sottolineato come il ricorso ai condoni rischi di sollecitare aspettative di ulteriori condoni futuri, premiando proporzionalmente di più chi maggiormente si rende attore di condotte evasive. E in questo modo vengono implicitamente indotti anche i contribuenti onesti ad adeguarsi a tale illegittimo modus operandi