Radio K55
Data di pubblicazione: 10/07/2025 alle 11:41
(Adnkronos) – Le Gallerie dell'Accademia di Venezia aprono una nuova finestra sul cuore nascosto del museo: nasce oggi lo Spazio Multimediale, un ambiente immersivo e interattivo che conduce il pubblico dietro le quinte dei Laboratori Scientifico e di Restauro. Unico nel panorama museale italiano, il laboratorio scientifico delle Gallerie è animato da un team interno di esperti ed è il primo in Italia a impiegare un rivoluzionario microscopio digitale 3D. Grazie a questa tecnologia all'avanguardia, il nuovo spazio offre un viaggio straordinario dentro l'opera d'arte, svelandone i segreti più minuti e affascinanti. Immagini ad altissima definizione, rese possibili dalla microscopia digitale 3D, mostrano particolari invisibili a occhio nudo: tessiture, pigmenti, incisioni e tracce del tempo che raccontano la struttura profonda delle opere, le tecniche dei maestri e le loro storie dimenticate. Un'esperienza che unisce scienza e meraviglia, dove il restauro diventa racconto e la tecnologia si fa lente sul passato. "Si tratta di uno spazio interattivo che consente ai visitatori di familiarizzare con i capolavori del museo, ma rappresenta inoltre una vetrina aperta sulle attività del Laboratorio scientifico e dei restauri delle Gallerie. Per il cui rilancio, indirizzato all'aggiornamento della dotazione strumentale e dell'organico, abbiamo lavorato moltissimo grazie al contributo dell'équipe del museo e al sostegno entusiasta di Venice International Foundation, di Venice In Peril, dell'Associazione Best Talent e del Banco Energia società benefit", spiega il direttore delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, Giulio Manieri Elia. All'interno del nuovo Spazio Multimediale, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare da vicino lo straordinario disegno di Leonardo da Vinci, cosiddetto Uomo Vitruviano. Le immagini ad alta definizione, ottenute grazie al microscopio digitale 3D, svelano con eccezionali ingrandimenti curiosi dettagli mai visti prima e confermano ipotesi in precedenza non ancora accertate, come il foro di compasso visibile nell’ombelico, testimone dell’utilizzo di un compasso, e il piccolo timbro circolare, presente nel bordo inferiore del foglio, in cui è possibile distinguere le lettere maiuscole AV (Accademia Veneta), il marchio di collezione apposto nel XIX secolo, quando il disegno entrò nelle raccolte dell'Accademia di Venezia. L’Uomo Vitruviano è tracciato su carta realizzata a mano, ottenuta da fibre vegetali provenienti da stracci ridotti in poltiglia acquosa. L'impasto, raccolto tramite un telaio, pressato e asciugato su feltri, forma dei fogli con leggere rigature visibili in trasparenza. Sebbene di alta qualità, la carta presenta talvolta grumi, fibre poco raffinate e un colore non bianco. Le immagini ottenute grazie al microscopio 3D consentono di vedere nel dettaglio alcune di queste fibre colorate non perfettamente amalgamate. Come spiegano i coordinatori dell'allestimento Maria Antonietta De Vivo, curatrice anche del progetto architettonico, e Stefano Volpin, responsabile della direzione scientifica, queste immagini non solo "consentono di vedere particolari altrimenti invisibili, indispensabili per la conoscenza della struttura, delle tecniche esecutive e per la valutazione dello stato di conservazione delle opere», ma permettono anche di ricostruire la storia dell’opera dopo la realizzazione per mano dell'artista". Le accurate analisi sul disegno di Leonardo Da Vinci, hanno infatti dimostrato l'esistenza lungo il contorno della figura virile di un solco profondo eseguito sopra il tratto a inchiostro, un segno non funzionale alla costruzione del disegno, eseguito probabilmente per ottenerne un calco in un momento successivo. Lungo tale tracciato la carta ha subito una pressione molto forte tanto da essere indebolita e particolarmente fragile. Grazie agli ingrandimenti disponibili sui supporti digitali della sala, i visitatori possono osservare le micro lesioni del supporto cartaceo, presenti in alcune zone della carta. Il nuovo Spazio Multimediale non solo consente al pubblico di accedere alle preziose informazioni tecniche relative alle opere d’arte, ma permette anche dimostrare immagini e dati relativi a opere d’arte estremamente delicate, che talvolta non possono essere esposte per motivi conservativi. È il caso del pastello su carta azzurra intitolato Ritratto di bambina con ciambella di Rosalba Carriera, che giunse alle Gallerie dell’Accademia nel 1888. Due grandi occhi azzurri si rivolgono timorosi verso lo spettatore. Una bambina in posa, vestita di trine e stoffe leziose, trattiene a sé un biscotto a forma di ciambella, un Bussolà, dolce tipico veneziano. Per una maggiore tutela, il pastello è oggi conservato in un caveau climatizzato. Grazie alla riproduzione digitale, il visitatore può ammirarne anche i dettagli più minuti, comprese le lacerazioni e le lacune conservative. Parallelamente, il nuovo Spazio Multimediale offre la possibilità di scoprire un'altra opera del museo, L'Allegoria della Prudenza o della Vanità di Giovanni Bellini, attualmente esposta in occasione della grande mostra "Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione" a cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia, visitabile fino al 27 luglio 2025, analizzabile nel dettaglio grazie agli ingrandimenti digitali del microscopio 3D. Lo Spazio Multimediale si configura come una risorsa, un ponte tra il lavoro di ricerca dei Laboratori Scientifico e di Restauro e il ricco patrimonio storico-artistico delle Gallerie dell'Accademia, grazie all’accesso alla conoscenza di tecniche all’avanguardia fondamentali per lo studio, la conservazione e la tutela delle preziose opere d'arte custodite nel museo. (di Paolo Martini) —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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