Radio K55
Data di pubblicazione: 04/08/2025 alle 08:04
(Adnkronos) – Il mercato automobilistico italiano prosegue la sua fase di difficoltà anche nel mese di luglio, registrando una nuova contrazione, seppur più limitata rispetto al mese precedente. Con 118.493 immatricolazioni, il settore ha chiuso il mese con una flessione del 5,1%, rispetto alle 124.871 unità dello stesso periodo del 2024. Il bilancio dei primi sette mesi dell’anno conferma la tendenza negativa: con 973.396 immatricolazioni, il mercato perde il 3,8% rispetto alle 1.011.338 unità registrate nel periodo gennaio-luglio 2024. Ancora più significativo il confronto con il periodo pre-pandemico: la perdita rispetto al 2019 rimane pesante, con un -21,3% e oltre 263.000 unità in meno. Parlando di transizione verso la mobilità sostenibile si procede a ritmo moderato, ma luglio ha mostrato segnali incoraggianti per i veicoli plug-in. Le auto elettriche pure (BEV) rappresentano il 4,9% del mercato mensile mentre è più dinamico l’andamento delle auto ibride plug-in (PHEV), che a luglio hanno raggiunto il 7,5% di quota. “Il mercato italiano dell’auto continua a mostrare segnali di sofferenza evidenti. A luglio registriamo un’ulteriore contrazione che porta il calo da inizio anno al -3,8% rispetto al 2024 e al -21,3% rispetto al 2019: si tratta di 263.000 auto perse in confronto al periodo pre-pandemico, un dato che dovrebbe allarmare tutti. Nel contesto dell’Unione Europea dove l’Italia nel 2024 è quintultima per penetrazione delle auto elettriche, il rischio concreto è che il nostro Paese diventi sempre meno attrattivo per investimenti e offerta. È il momento di agire: occorrono incentivi stabili, semplici e pianificati, che orientino i consumatori e restituiscano fiducia nel cambiamento, così come è urgente una riforma fiscale per le auto aziendali, leva essenziale per favorire una transizione reale. Senza queste misure, non solo il mercato resterà debole, ma saranno i cittadini e il sistema-Paese a pagarne il prezzo", ha dichiarato Roberto Pietrantonio, Presidente di UNRAE.
Secondo UNRAE, per accelerare la transizione energetica gli incentivi rappresentano uno strumento importante, ma risultano inefficaci se progettati con caratteristiche di discontinuità, soglie di price cap restrittive, limitazioni eccessive e tempi troppo lunghi tra annuncio e implementazione. Semre UNRAE ribadisce l’importanza fondamentale della riforma del trattamento fiscale per i veicoli aziendali attraverso la modulazione di detraibilità IVA e deducibilità dei costi basata sulle emissioni di CO2 e la riduzione del periodo di ammortamento. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: News News
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