Radio K55
Data di pubblicazione: 19/08/2025 alle 09:48
(Adnkronos) – “Credo che Pippo Baudo incarnasse tutti noi, con i nostri pregi e i nostri difetti. Così come Alberto Sordi. Il fatto che nei suoi spettacoli entrasse spesso e volentieri la politica e l’attualità dimostra come avesse un occhio a 360 gradi sui fatti, non solo della musica e dello spettacolo. Sanremo, infatti, era una cassa di risonanza e spesso Pippo si è trovato a scontrarsi e a risolvere problemi anche con i sindacati e con i lavoratori”. Così il conduttore Piero Chiambretti entrando alla camera ardente di Pippo Baudo, allestita al Teatro delle Vittorie e aperta fino alle 12 di oggi, ricorda il re della tv, che “è stato considerato un conservatore, mentre invece è stato rivoluzionario: ha inventato la televisione.Per me venire qui questa mattina è stato un colpo molto duro". Per Chiambretti “Baudo, come la Carrà o come Frizzi, sono persone che hanno reso grande la Rai – prosegue – e l’azienda li deve ricordare al meglio. Non basterà uno spettacolo. Il Teatro delle Vittorie, un luogo che lo ha visto tante volte protagonista, meriterebbe il suo nome (come proposto da Lino Banfi, ndr). Un erede di Baudo? “No, non esistono”, dichiara Chiambretti, che condivide un personale ricordo con Baudo: “Io e Pippo condividevamo lo stesso dentista. Spesso, ci incontravamo lì: a me dovevano fare molta anestesia, mentre lui apriva la bocca e dormiva”, conclude. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: News News
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