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Alla Biennale Architettura ‘Sea Oasis’, il mare diventa creatività

today07/05/2025 - 16:37 3

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Data di pubblicazione: 07/05/2025 alle 16:37

(Adnkronos) – Dotdotdot, studio di design multidisciplinare specializzato nella creazione di ambienti narrativi interattivi e nella traduzione di tecnologie complesse in strumenti applicabili in contesti operativi, si presenta a Venezia con tre progetti che, in tre diverse modalità, raccontano il suo metodo di ricerca e la sua visione sul ruolo dei dati in una progettazione più consapevole e planet-centered.  Il primo è il progetto di ricerca e installazione Sea Oasis – Survival Architecture, parte della 19/a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia a cura di Carlo Ratti, in mostra alle Corderie dell’Arsenale (10 maggio – 23 novembre 2025). Ci sono poi le installazioni multimediali all'interno del Sea Beyond Ocean Literacy Centre, sull’Isola di San Servolo, co-progettato da Cra – Carlo Ratti Associati con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco e realizzato con il supporto del Gruppo Prada, inaugurato il 4 aprile. Infine l'attività di Data Curator per About:, nuova rivista di architettura diretta da Alessandro Valenti per Hearst, presentata a Venezia il 7 maggio. Se opportunamente curati – attraverso la collaborazione con ricercatori e scienziati – e utilizzati per sviluppare modelli di Intelligenza Artificiale predittiva, i dati sono una fonte fondamentale per progettare in un’ottica planet e human-centered. Il punto di arrivo ideale a cui tende la ricerca dello studio è un’applicazione ampia e diffusa del Design Rigenerativo, un approccio che integra la valutazione dell’impatto ambientale sin dalle fasi iniziali della progettazione. Progettare in ottica rigenerativa significa immaginare fin dall’inizio la destinazione finale di ogni materiale e forma, tenendo conto delle esigenze degli ecosistemi da definire scientificamente in collaborazione con esperti – biologi, entomologi, agronomi e altri studiosi della biodiversità – per raccogliere i dati necessari per prendere decisioni informate e valutarne gli effetti nel tempo. L’Intelligenza Artificiale, in questo contesto, diventa uno strumento strategico: grazie alla sua capacità di calcolo, permette di elaborare scenari e selezionare le strategie di intervento più efficaci e supportare la verifica scientifica attraverso il monitoraggio continuo. In ciascuno dei progetti presentati a Venezia emerge la visione di Dotdotdot: un design responsabile, interdisciplinare e guidato da un uso consapevole della tecnologia, capace di anticipare scenari e orientare scelte sostenibili attraverso modelli predittivi. Un design che si propone di co-progettare futuri desiderabili. Progetto partecipante alla Biennale Architettura 2025 a cura di Carlo Ratti, esposto alle Corderie dell’Arsenale, Sea Oasis – Survival Architecture rappresenta una concreta espressione dell’integrazione tra l’Intelligenza Artificiale applicata e nuovi approcci di progettazione circolare, ovvero il Design Rigenerativo. Sea Oasis – Survival Architecture nasce dall'incontro di Dotdotdot con gli studi di Olivia Cassetti, ricercatrice dell’Università di Padova impegnata nell’analisi dei risultati di operazioni di ripristino marino nella Laguna di Venezia finalizzate al mantenimento e al rifiorire della biodiversità. Il Mar Mediterraneo è un prezioso bacino di biodiversità, dove ingegneri ecosistemici – piccole creature come ostriche – creano architetture sottomarine capaci di sostenere, rigenerare e aggregare la vita, promuovendo la diversità biologica marina che è fondamentale anche per la sopravvivenza sulla terra e che dipende dalle variazioni che avvengono nel tempo all’interno di una molteplicità di parametri: ambientali (come temperatura, pH, salinità), biologici (determinati dalle interazioni tra organismi della stessa specie ma anche o specie diverse – come predazione, riproduzione, competizione) e antropogenici (pesca, inquinamento chimico, luminoso, sonoro). Sea Oasis – Survival Architecture vuole esplorare come, attraverso l’analisi dei dati relativi a questi parametri e della loro evoluzione temporale, l’intelligenza artificiale generativa possa supportare gli scienziati nella progettazione di interventi di ripristino efficaci, aiutandoli a capire, per esempio, dove agire per potenziare la positiva presenza degli ingegneri ecosistemici. Tanto più accurata sarà la previsione degli esiti di ogni azione, tanto più si contribuirà alla salvaguardia della biodiversità marina. Il progetto alle Corderie dell’Arsenale presenta al visitatore una serie di elementi artificiali stampati in 3D, progettati algoritmicamente a partire da forme organiche ispirate a quelle prodotte naturalmente dai bio-ingegneri: seguendo le logiche del Design Rigenerativo questi oggetti verranno immersi nella laguna di Venezia al termine della Biennale Architettura. Il luogo esatto dell’immersione verrà definito dall’AI a seguito dei ragionamenti portati avanti sulla base dei dati forniti e l’impatto delle strutture sulla proliferazione della vita marina, una volta immerse in Laguna, verrà monitorato dalla ricercatrice dall’Università di Padova Olivia Cassetti come parte della sua tesi di dottorato. Alla Biennale Architettura 2025, i visitatori potranno esplorare un video dinamico che mostra in tempo reale il processo decisionale dell’AI e la strategia di implementazione in Laguna che si forma. Un paesaggio sonoro immersivo accompagna l’esperienza, fondendo biofonie sottomarine con armonie digitali, rafforzando le visualizzazioni speculative delle specie e la connessione emotiva con il mare. Grazie ai suoi modelli predittivi, l’intelligenza artificiale generativa diventa dunque uno strumento essenziale per il processo decisionale, permettendo agli scienziati di simulare, visualizzare e valutare scenari complessi. Supporta la pianificazione strategica degli interventi di ripristino delle barriere, tenendo conto di una vasta gamma di variabili naturali e antropiche: variazioni di temperatura, salinità e acidificazione, correnti marine, malattie, competizione tra specie, pesca, inquinamento acustico e luminoso. Il contributo di Dotdotdot al SEA BEYOND Ocean Literacy Centre, promosso da Unesco e Prada sull’Isola di San Servolo (Venezia) e ospitato in uno spazio progettato da Carlo Ratti, rappresenta l’applicazione più diretta e ad alto impatto dell’approccio dello studio alla rappresentazione dei dati: la data visualization come strumento per creare esperienze immersive e comunicative, capaci di generare consapevolezza informata su temi cruciali del presente – in questo caso, l’importanza e la dinamicità degli oceani. L’installazione si articola in tre ambienti principali, organizzati come un percorso immersivo che guida il visitatore dal macro al micro: si parte dalla prima stanza, con un punto di osservazione situato idealmente a 10 milioni di metri dalla Terra, per offrire una visione planetaria degli oceani; si passa poi alla seconda sala, che si concentra sulla dimensione locale della Laguna di Venezia vista da 1.000 metri di quota; fino ad arrivare alla terza, a livello del suolo (0 metri), dove l’attenzione si sposta sull’azione individuale, attraverso giochi interattivi che favoriscono comprensione e attivazione personale. Nelle prime due sale, Dotdotdot ha progettato due mappe immersive proiettate su grandi tavoli ricoperti da un sottile strato d’acqua e le cui forme riprendono la Spilhaus Map – una rappresentazione del mondo che mette al centro l’oceano anziché la terraferma – e la Laguna di Venezia Per raccontare la dinamicità dell’oceano, Dotdotdot ha collaborato con le biologhe marine di Unesco selezionando dati relativi a correnti, temperature, salinità, rotte marittime e migrazioni animali, anche nella loro evoluzione storica. Le data visualization progettate mettono in evidenza le interconnessioni globali e il legame tra gli esseri umani e l’oceano, sottolineando come un unico oceano colleghi l’intero pianeta. Le visualizzazioni sono caratterizzate da un flusso continuo e vengono proiettate su superfici d’acqua che ricoprono i tavoli, intagliati secondo le forme delle due mappe. A completare l’esperienza, un paesaggio sonoro in quadrifonia realizzato da Dotdotdot, ispirato al minimalismo musicale e alle opere di Steve Reich, Terry Riley e in particolare Philip Glass, con richiami alla colonna sonora del film sperimentale Koyaanisqatsi. Anche il soundscape riflette il tema del dinamismo, attraverso stratificazioni progressive di ostinati melodici e ritmici che si sovrappongono seguendo la struttura narrativa del video. Ogni layer informativo della mappa è accompagnato da un corrispondente strato sonoro, contribuendo alla costruzione di un climax percettivo. È per il suo approccio ai dati, capace di connettere ricerca scientifica e sociale al progetto, che Alessandro Valenti, il direttore della nuova rivista di architettura About:, edita da Hearst e presentata a Venezia il 7 maggio, ha scelto Dotdotdot come Data Curator del magazine. Pensata per dialogare con architetti di tutto il mondo e pubblicata due volte l’anno, About: è una piattaforma editoriale – sia cartacea che digitale – che mira a integrare l’informazione con una visione progettuale consapevole. In questo contesto, Dotdotdot impiega i dati non solo per arricchire la narrazione, ma per offrire chiavi di lettura alternative, promuovendo progetti guidati da metriche che superano i tradizionali parametri economici o funzionali, includendo il benessere dell’ambiente, delle specie animali, vegetali e dell’essere umano. Da questa prospettiva nasce un nuovo paradigma per la progettazione degli spazi abitativi e urbani, che richiede il contributo di competenze eterogenee – come già sperimentato da Dotdotdot con Sea Oasis – ora applicato all’architettura, alla pianificazione e al paesaggio. Si tratta di un metodo fondato sulla collaborazione tra chi produce ed elabora dati in ambito accademico, le committenze e i progettisti. In questo processo, il know-how di Dotdotdot gioca un ruolo cruciale, coerente con la sua esperienza nel trasferimento tecnologico. Un’impostazione che apre a nuove forme, materiali e strategie progettuali, orientate alla disassemblabilità e al Design Rigenerativo, applicati in chiave architettonica. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Scritto da: News News

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