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Dl sicurezza, ok con fiducia: in Senato è quasi rissa

today05/06/2025 - 00:23 4

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Data di pubblicazione: 05/06/2025 alle 00:23

(Adnkronos) – Sfiorata la rissa in Senato sul dl Sicurezza, approvato ieri con 109 sì, 69 no e un astenuto. Il provvedimento anche stavolta è stato contestato duramente dalle opposizioni, che hanno occupato a inizio seduta, in stile manifestanti eco-ambientalisti, il centro dell'Aula. Poi durante tutta la durata dei lavori sono stati ripetuti gli scontri verbali, al limite del contatto fisico tra maggioranza e opposizione. Pd, M5S e Avs hanno accusato i partiti di governo di voler introdurre norme autoritarie, stigmatizzando anche la compressione del dibattito parlamentare. "Il governo vuole mettere in carcere i bambini figli di madri detenute, gli studenti che manifestano, i lavoratori che scioperano. Per la destra di Giorgia Meloni la sicurezza si garantisce solo con la repressione e il carcere. È una vergogna, è una destra da regime", è l'accusa del capogruppo dem Francesco Boccia. A difendere il provvedimento in Aula tutte le forze di maggioranza. Il relatore Alberto Balboni di Fdi, rivendica le misure adottate: "Sulla questione dei bambini in carcere – chiede – capiamoci bene, non si tratta di carcere ma di istituiti a custodia attenuata per le madri, dove i bambini stanno molto meglio che per strada, ridotti in schiavitù a fare l'accattonaggio". Parole che alzano di nuovo la tensione, con lo scontro che esplode quando lo stesso Balboni equipara "retoricamente" la minoranza alla criminalità organizzata, ricordando "le visite in carcere ai terroristi e ai mafiosi".  Contro di lui si scagliano in tanti, anche il leader di Azione, Carlo Calenda, Peppe De Cristofaro (Avs) e altri senatori dem. Il leader di Azione, che inizialmente aveva disapprovato l'occupazione della parte centrale dell'emiciclo perde la pazienza: "Se vuoi fare il fascista ci vediamo a Colle Oppio. A me non puoi accostarmi alla criminalità organizzata", tuona, bloccato dai commessi a un passo da Balboni.  In Aula durissimo il pentastellato Roberto Scarpinato: "Per fare capire meglio l’aria che tira, il governo ha promosso a nuovo questore di Monza Filippo Ferri, condannato definitivamente per i fatti del G8 di Genova", accusa, più volte interrotto. Poi promette: "Il M5S si impegna sin da ora a mettere tra i primi punti del proprio programma elettorale l’abrogazione di questa legge per ripristinare la legalità costituzionale". Tra le proteste si arriva alla chiama per il voto, animi surriscaldati e ben due censure della presidenza che si prende Balboni.  Il provvedimento approvato con la fiducia in via definitiva all'ora di pranzo alla presenza dei ministri Nordio, Salvini, Ciriani e Calderoli, e subito festeggiato in strada con un flash mob da Fratelli d'Italia e uno della Lega a pochi passi, introduce 14 nuovi reati e varie aggravanti, portate avanti con la decretazione d'urgenza. L'obiettivo dichiarato della maggioranza è quello di rafforzare il contrasto a terrorismo, criminalità organizzata, occupazioni abusive di edifici e contrastare manifestazioni di piazza violente, tutelando le forze dell'ordine e dicendo no alla diffusione della cannabis light. Misure che per le forze di opposizione invece rappresentano una svolta autoritaria, una stretta antidemocratica. "Ci portano allo stato di polizia", dice per tutti un preoccupato Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto e esponente di Avs.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Scritto da: News News

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