Radio K55
Data di pubblicazione: 12/08/2025 alle 11:17
(Adnkronos) – Un'occasione storica per la scienza italiana e per la crescita di un intero territorio. Con questo spirito l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha annunciato la sua attiva partecipazione alla promozione della candidatura del sito minerario di Sos Enattos, in Sardegna, a ospitare l'Einstein Telescope (ET), la futura infrastruttura europea per lo studio delle onde gravitazionali. L'INGV, in collaborazione con la Regione Sardegna, ha inaugurato due punti informativi strategici a Lula e Nuoro, con l'obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la comunità locale sul valore di un progetto che unisce ricerca d'avanguardia e sviluppo territoriale.
L'Einstein Telescope non è solo un'infrastruttura, ma un vero e proprio salto evolutivo nel campo dell'astrofisica, un rivelatore di terza generazione con una sensibilità decine di volte superiore a quella degli attuali interferometri come LIGO e Virgo. Progettato come un immenso triangolo sotterraneo, con bracci da 10 km ciascuno, il suo scopo è quello di captare le più deboli increspature dello spaziotempo, le onde gravitazionali, generate da eventi cosmici lontanissimi e mai osservati prima. Potrebbe svelare i segreti della materia oscura, dell'energia oscura e persino fornirci un'immagine del cosmo nel suo "periodo oscuro". La candidatura di Sos Enattos è stata avanzata dal Governo italiano, con il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) capofila, e sostenuta da una solida partnership di enti scientifici come l'INAF, l'INFN e l'INGV, oltre che dalle Università di Cagliari e Sassari. L'Italia si trova ora in competizione diretta con un'altra candidatura europea, quella del sito dell'Euregio Meuse-Rhine, al confine tra Belgio, Germania e Paesi Bassi. La decisione finale, che si preannuncia imminente, sancirà non solo la sede di un'infrastruttura scientifica, ma il futuro di un'intera regione. Ma cosa rende il sito sardo così speciale? L'ex miniera di piombo e zinco di Sos Enattos è un luogo ideale grazie a condizioni ambientali uniche. Si tratta di un'area a bassissimo rumore sismico e lontana da fonti di inquinamento acustico, due fattori cruciali per uno strumento così sensibile. La stabilità della roccia e la presenza di tunnel sotterranei preesistenti potrebbero inoltre abbattere significativamente i costi e i tempi di costruzione. Gli info point di Lula e Nuoro, con il grande spazio espositivo permanente, rappresentano il cuore di una campagna di divulgazione che mira a unire la scienza alla vita quotidiana. "Come INGV siamo molto contenti di questa iniziativa e metteremo a disposizione le nostre migliori competenze scientifiche e divulgative", ha dichiarato Fabio Florindo, Presidente dell'INGV. "Gli info point e lo spazio espositivo rappresentano un'occasione preziosa per condividere con la comunità il valore di un progetto che unisce ricerca d'avanguardia e crescita per il territorio". Il progetto Einstein Telescope è un ponte verso una nuova era della conoscenza, un'ambizione che, se realizzata in Sardegna, offrirebbe non solo opportunità economiche e di sviluppo, ma anche la possibilità per l'Italia di guidare la prossima frontiera dell'esplorazione del cosmo, confermando ancora una volta il suo ruolo di eccellenza nel panorama scientifico internazionale. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: News News
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