Radio K55
Data di pubblicazione: 16/06/2025 alle 09:46
(Adnkronos) – La guerra tra Israele e Iran "è la più pericolosa che potesse esplodere, è quella che può allargarsi più facilmente, può avere le più grandi conseguenze economiche su tutto il resto del pianeta e tutto il mondo si sta muovendo per cercare di fermarla il primo possibile". A dirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto in un'edizione straordinaria del Tg1 sull'escalation fra i due Paesi. Lo spazio per la diplomazia adesso è "pochissimo perché i due Paesi non hanno nessuna intenzione di arrivare ai tavoli diplomatici: per questo serve l'impegno del resto del mondo; l'Iran ha gli arsenali pieni e missili con capacità di impatto maggiore e più difficilmente intercettabili e li tiene come armi strategiche in caso di aumento di attacco da parte di Israele. Anche Israele ha potenzialità molto superiori a quelle usate finora, ciò significa che si stanno preparando a un lungo tempo di guerra". "Non è una notizia positiva – osserva Crosetto – Di positivo c'è che tutto il mondo sa che questa guerra è la più pericolosa che potesse esplodere, è quella che può allargarsi più facilmente, può avere le più grandi conseguenze economiche su tutto il resto del pianeta e tutto il mondo si sta muovendo per cercare di fermarla il primo possibile". Questa guerra "è sempre stata la mia più grande preoccupazione, spero che – intanto il G7 e la stessa Cina si sta muovendo – tutte le nazioni unite cerchino insieme di farla finire". "La situazione continua a essere preoccupante perché non ci sono segnali di distensione. Noi stiamo lavorando per favorire una de-escalation e comunque un dialogo, ma in questo momento, finché ci sarà la guerra, l'Iran non vuole riprenderli", ha detto poi al Tg1 il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani, assicurando che "seguiamo innanzitutto la situazione dei nostri connazionali sia in Iran sia in Israele, dove le nostre ambasciate e i nostri consolati sono al lavoro per assisterli. Naturalmente non si può partire dall'Iran e da Israele in aereo, e qualcuno ha già cominciato a spostarsi in auto. Oggi ho convocato un'altra riunione con tutte le nostre ambasciate dell'area per valutare la situazione dei nostri connazionali". "Stiamo seguendo con grande attenzione anche la situazione dell'Iraq – prosegue Tajani – perché ci sono stati anche alcuni allarmi che abbiamo ricevuto dai nostri militari e un'altra preoccupazione riguarda lo stretto di Hormuz dove passa tutto il nostro scambio con i paesi del Golfo, siamo a circa 32,6 miliardi di prodotti che vengono esportati, quindi dobbiamo seguire anche le ricadute economiche, per questo è fondamentale lavorare per la pace, per il dialogo e per la de-escalation. Oggi parlerò anche con i ministri degli Esteri degli Emirati e dell'Arabia Saudita facendo tutto ciò che è possibile per favorire il dialogo e il calo della tensione". "Gli Stati Uniti, con il sostegno degli altri paesi del G7, potranno spingere affinché ci possa essere anche da parte di Israele un'azione di de-escalation, ma bisogna vedere anche come reagisce sia l'Iran che Israele – dice ancora il ministro – Certamente, tutti quanti sono d'accordo che l'Iran non può avere la bomba atomica, perché questo rappresenterebbe un pericolo per tutta l'area del Medio Oriente, quindi questo è il punto di partenza da parte dell'Occidente. Poi lavoriamo assolutamente per una de-escalation, che è fondamentale, deve ritornare la diplomazia, il dialogo, questo è l'impegno principale dell'Italia e naturalmente il presidente del Consiglio spingerà in questa direzione durante il G7". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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