Radio K55
Data di pubblicazione: 18/06/2025 alle 10:34
(Adnkronos) – Nel ricco catalogo di lancio di Nintendo Switch 2, dominato da nomi di richiamo e mondi visivamente spettacolari, è facile lasciarsi sfuggire produzioni meno appariscenti. Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è una di queste. Ma dietro il titolo criptico e l’ambientazione pseudo-feudale si nasconde una proposta sorprendente: un ibrido tra gioco d’azione e tower defence che unisce meccaniche solide, una direzione artistica ispirata al folklore shintoista e una struttura di gioco originale. Il gioco è uscito originariamente per PlayStation, PC e Xbox nel 2024, e ora per la prima volta su console Nintendo. Il cuore della narrazione ruota attorno alla dea Yoshiro e al suo protettore Soh. In un mondo invaso dalla corruzione demoniaca dei Seethe, i due viaggiano di villaggio in villaggio per purificare la terra attraverso rituali danzati. Durante questi momenti Yoshiro è indifesa, e spetta a Soh – controllato direttamente dal giocatore – difenderla, supportato da abitanti liberati e convertiti in combattenti attraverso cristalli raccolti sul campo. Il gameplay alterna una fase diurna, dedicata all’esplorazione e alla preparazione, e una fase notturna, in cui le ondate di nemici mettono alla prova le difese costruite attorno alla dea. È qui che Kunitsu-Gami rivela la sua anima strategica: ogni abitante del villaggio ha un ruolo unico (dal boscaiolo al mago) e la scelta oculata delle posizioni e delle combinazioni risulta essenziale per superare le insidie. La progressione avviene in cicli: alcuni insediamenti si risolvono in un solo giorno, altri richiedono più turni. Il sistema di combattimento, fluido ma non immediato, introduce un leggero ritardo tra l’input e l’azione, evocando l’idea di una danza cerimoniale anche nei movimenti di Soh. A questo si aggiunge una componente di personalizzazione con talismani e accessori che ne ampliano le capacità o potenziano gli alleati. I villaggi liberati diventano hub permanenti, da cui gestire potenziamenti e sbloccare nuovi ruoli tramite maschere ottenute dai boss, in combattimenti che ricordano, con un tocco horror, l’approccio tattico di Pikmin. Dal punto di vista tecnico, Kunitsu-Gami è tra le migliori dimostrazioni del potenziale visivo di Switch 2. Le ambientazioni mutano da paesaggi corrotti e pulsanti a scenari paradisiaci man mano che il rituale procede, mentre gli effetti di luce e il design cromatico valorizzano ogni battaglia. Il frame rate si mantiene stabile anche in modalità portatile, supportato da opzioni grafiche flessibili e utili accorgimenti di accessibilità. Il comparto audio si distingue per un accompagnamento musicale evocativo e coerente con l’ambientazione. Meno riuscito è il doppiaggio inglese, fortunatamente sostituibile con l’originale giapponese. Da segnalare anche il supporto ai controlli via mouse, che risultano validi nella gestione strategica. Nonostante la varietà nei ruoli e nei nemici, la struttura di gioco tende a mostrare i suoi limiti nella seconda metà dell’esperienza, con un ritmo che rischia di diventare ripetitivo. Tuttavia, la combinazione di strategia, esplorazione e azione continua a offrire spunti interessanti, incentivando il ritorno ai livelli già affrontati per sbloccare abilità aggiuntive. Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è una delle sorprese più riuscite del lancio di Nintendo Switch 2. Capcom propone una miscela originale di generi, arricchita da una direzione artistica affascinante e un gameplay strategico che premia pianificazione e adattamento. Non è un titolo per tutti, ma chi cerca qualcosa di diverso rispetto ai blockbuster più noti troverà in questa opera un’esperienza profonda, unica e visivamente magnetica.
Formato: Switch 2 Editore: Capcom Sviluppatore: Capcom Voto: 8/10 —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: News News
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