Radio K55
Data di pubblicazione: 11/07/2025 alle 15:28
(Adnkronos) – I primi 2 impianti di endotelio corneale artificiale nel Lazio sono stati eseguiti con successo la scorsa settimana al Policlinico universitario Tor Vergata di Roma. A beneficiarne 2 pazienti, uno residente nel Lazio e l'altro proveniente dalla Campania, affetti da gravi disfunzioni dell'endotelio corneale, entrambi con una storia clinica complessa caratterizzata da precedenti trapianti di cornea non più funzionanti. La procedura – spiega una nota – utilizza una membrana polimerica biocompatibile, sviluppata per sostituire l'endotelio corneale in quei casi in cui il tradizionale trapianto non ha avuto esito positivo o non ĆØ più ripetibile. Questa tecnologia innovativa permette di ristabilire la trasparenza della cornea, ridurre l'edema corneale e il dolore, migliorando in molti casi la funzione visiva senza la necessitĆ di tessuto donatore umano: una vera svolta, in particolare per i pazienti ad alto rischio di rigetto, offrendo nuove speranze terapeutiche dove prima non ce n'erano.Ā "Siamo di fronte a una tecnica rivoluzionaria dedicata ai cosiddetti 'occhi complessi' – afferma Carlo Nucci, direttore dell'UnitĆ operativa di Oculistica del Policlinico Tor Vergata – Si tratta di pazienti che hanno giĆ subito diversi interventi, spesso senza successo, e per i quali le opzioni terapeutiche erano molto limitate. L'impianto dell'endotelio artificiale consente di ripristinare la trasparenza corneale in modo efficace, evitando l'uso di colliri antirigetto che possono avere effetti collaterali importanti, e migliorando significativamente la qualitĆ della vita dei pazienti".Ā Gli interventi sono stati realizzati da un'Ć©quipe altamente specializzata, confermando l'impegno del Policlinico Tor Vergata nell'adozione delle tecnologie più avanzate in campo oftalmologico. Con questa procedura – evidenzia la nota – il policlinico si posiziona tra i primi centri italiani a praticare questo tipo di impianto, rafforzando il proprio ruolo di riferimento nazionale per la cura delle patologie corneali avanzate e per la gestione delle malattie rare della cornea, per le quali ĆØ centro di riferimento regionale. "Questa tecnologia, giĆ introdotta con successo in altri Paesi europei e applicata per la prima volta in Italia a Bologna circa 2 anni fa e successivamente in altri centri, ĆØ ora disponibile anche nella nostra cittĆ – sottolinea Nucci – Prevediamo che nei prossimi anni il suo utilizzo si diffonderĆ sempre di più, aprendo una concreta possibilitĆ di cura per pazienti che finora non avevano più opzioni terapeutiche valide".Ā —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: News News
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