
Radio K55
Data di pubblicazione: 27/10/2025 alle 17:46
“I tumori delle vie biliari rappresentano oggi una sfida per l’oncologo e l’intera comunità scientifica. Sono neoplasie in aumento nei Paesi occidentali, spesso anche in pazienti molto giovani. Abbiamo mezzi diagnostici che sono in grado di fare delle diagnosi accurate – la Tac e la Risonanza magnetica – e la possibilità, attraverso la biopsia, di avere informazioni non soltanto istologiche, ma anche dal punto di vista molecolare. Il trattamento dei tumori delle vie biliari per molto tempo è stato basato su combinazioni di chemioterapia che prevedevano due farmaci. Oggi l’avvento dell’immunoterapia ha consentito l’aggiunta di farmaci anti-PD-1 e anti-PD-L1, con l’obiettivo di aumentare il tasso di risposta obiettivo, ma specialmente di migliorare il tempo in cui la malattia è sotto controllo”. Così all’Adnkronos Salute Carlo Garufi, direttore dell’Unità complessa di Oncologia medica presso l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, in occasione di ‘Ottobre, il mese nazionale di sensibilizzazione sui tumori del fegato’.
Scritto da: News News
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