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Salute e Benessere

Dal burnout al mobbing, quando il lavoro diventa ‘tossico’. L’allarme sociale raccontato in un libro

today31/10/2025 - 17:06 3

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Data di pubblicazione: 31/10/2025 alle 17:06

(Adnkronos) – Insulti verbali, violenze, turni massacranti e pochi riposi. Il corpo e la mente che accusano il colpo. E’ la vita di tanti operatori sanitari, ma non solo. Sono molte le professionisti, dipendenti e non, che sempre di più manifestano problematiche. Quando fare il proprio lavoro diventa un percorso ad ostacoli, difficile e ci si ammala. La giornalista Isabella Schiavone ha indagato e raccontato in ‘Lavoro tossico. Quando l’ambiente professionale avvelena’ (Nutrimenti) tante storie di lavoratori, dalle aziende ai ministeri, dagli ospedali alle universitĆ , colpiti dal bullismo dei colleghi, soverchiari dal burnout, dal mobbing, dal subire l’ostilitĆ  prolungata del superiore. Il libro ĆØ stato presentato a Roma all’Associazione Stampa Romana. Ā 

“C’ĆØ un allarme sociale che non ĆØ ascoltato ed ĆØ sottovalutato. Esiste poi un problema sistemico, per questo ho deciso di scrivere questo libro che poi ĆØ diventato un’inchiesta”, spiega l’autrice all’Adnkronos Salute. “Ci sono tanti casi che mi hanno colpito negli ultimi anni, persone che conosco personalmente – sottolinea Schiavone – vittime di mobbing, di esaurimento emotivo, fisico e mentale, e questo mi ha spinto ad indagare e approfondire con specialisti il vuoto normativo che c’ĆØ in Italia rispetto al lavoro divenuto sempre più ‘tossico’. Lo stress legato al lavoro ĆØ la seconda malattia più diffusa in Europa, segue i problemi posturali”. In Italia le leggi impongono al datore di lavoro di essere il responsabile principale della salute e sicurezza sul lavoro, con obblighi definiti come la valutazione dei rischi, ma questo resta sovente solo sulla carta. Negli uffici la storia ĆØ spesso diversa. C’ĆØ tanta insoddisfazione cronica, “il 40% degli italiani vorrebbe cambiare lavoro”, ricorda l’autrice. Cosa fare? “C’ĆØ la necessitĆ  di rallentare e cambiare vita, la cultura del lavoro cosƬ come la stiamo vivendo non va bene. La continua ricerca della performance, il processo culturale che divinizza il lavoro – rimarca – sono segnali di una societĆ  malata e questo riguarda tutti i lavoratori, dal basso verso l’alto”. Secondo Schiavone, “ĆØ una societĆ  che non premia la gentilezza e l’educazione”, anzi. Ā 

I giovani? Soffrono come i genitori le insidie del mondo del lavoro? “Nel libro si parla molto della ‘generazione Z’: ĆØ la prima che rifiuta questa tossicitĆ , preferisce lavorare meno e vivere meglio – risponde Schiavone – Probabilmente l’emergenza Covid ĆØ stata uno spartiacque, lo smartworking ha fatto capire che si può stare lontano da un contesto mediamente tossico. E pensare che era la generazione che veniva additata come quella dei ‘bamboccioni’ o nullafacenti. I ragazzi hanno capito che la salute mentale viene prima di ogni di cosa”. Ā 

“Ho intervistato un medico del lavoro, Nicola Magnavita – racconta l’autrice – che mi ha spiegato le condizioni in cui arrivano le persone da lui, soprattutto che le vittime di mobbing o burnout sono quelle che si impegnano di più. In Italia il mobbing deve essere riconosciuto da una struttura pubblica e ci sono attese anche di 10 mesi. La situazione ĆØ complicata anche dal fatto che molti medici non sono in grado di riconoscere e affrontare il problema, non sono preparati, non allontanano i pazienti dal contesto tossico del lavoro, ma suggeriscono il contrario citando magari i rischi per la carriera”. Ā 

“Un intero capitolo ĆØ dedicato alla consapevolezza – conclude l’autrice, che ĆØ istruttrice mindfulness – Servono interventi psicosociali per gestire lo stress insieme a terapie di natura psicologica, ma il problema nel mondo del lavoro deve essere affrontato dai sindacati e dalla politica. Le persone che si trovano in difficoltĆ  hanno bisogno di aiuto e di cambiare sguardo rispetto al problema, devono ritrovare un equilibrio perso”. Ā 

cronaca

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Scritto da: News News

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