
Radio K55
 
		Data di pubblicazione: 31/10/2025 alle 07:12
(Adnkronos) – “Toni più bassi sul Ponte dopo il pronunciamento della Corte dei conti? Perché lo voglio fare, non mi interessano gli scontri”. Così il vicepremier Matteo Salvini, ospite di Rai 1 Radio Anch’io, parlando del Ponte di Messina. “Il ponte unisce 5 milioni di italiani all’Italia”, ha poi detto il ministro delle Infrastrutture.
“Oggi ho letto sui giornali – aggiunge il ministro – che fortunatamente la stragrande maggioranza delle persone normali, non dei politici, sono a favore. Ho letto di grandi architetti a favore del ponte come Fuksas, come Libeskind, delle associazioni degli agricoltori, dei commercianti, degli imprenditori, dei camionisti, l’amministratore di Enel, di Ferrovie dello Stato, Confindustria, sono tutti d’accordo”.
“Il ponte non serve a Salvini. Il ponte, dopo decenni di promesse mancate, unisce 5 milioni di italiani che vivono in Sicilia, farà inquinare di meno, invece di metterci tre ore in treno merci o quattro ore in macchina d’estate ci metti 15 minuti” per attraversare lo Stretto “invece di pagare 42 euro in macchina, paghi 7 euro”.
“Costerà 13 miliardi e mezzo, e alcuni cantieri sono molto più costosi del ponte, la Tav, il Brennero, l’alta velocità fra Brescia e Verona-Vicenza, la Roma-Napoli-Bari, il passante di Firenze, la Palermo-Catania-Messina. Quindi il Ponte è meno di un decimo di quello che stiamo giustamente investendo in Italia e avrà ritorni economici pari al doppio”.
Il Ponte, aveva spiegato Salvini all’indomani della ‘bocciatura’ della Corte dei Conti, comunque si farà. “La maggioranza è compatta. Andiamo avanti con il progetto e siamo convinti che, dopo 160 anni, i cantieri partiranno”, le parole dopo il no al visto di legittimità alla delibera del Cipess sull’opera. “Abbiamo appena concluso una riunione con Meloni e Tajani, che mi hanno dato mandato di proseguire lungo il percorso che vi ho appena illustrato. Ci tengo a dire ai siciliani e ai calabresi, ma anche a tutti gli italiani, che andiamo avanti. Ci viene richiesto un supplemento di produzione e di documentazione: lo faremo. Abbiamo aspettato un secolo, aspetteremo un secolo e due mesi”. 
Salvini si è detto “assolutamente tranquillo e determinato”. “Abbiamo già calendarizzato i prossimi passi – spiega – al primo Consiglio dei ministri, nei prossimi giorni informerò i colleghi su come intendiamo procedere. L’obiettivo è mettere in sicurezza i fondi necessari per quest’opera, che siamo decisi a portare avanti. Attendiamo con la massima serenità i rilievi della Corte dei Conti, ai quali siamo convinti di poter rispondere punto per punto”.
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Scritto da: News News
 
		
			 
		
			 
		
			 
		
			 
		
			 
	
		
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