
Radio K55
Data di pubblicazione: 28/10/2025 alle 06:58
(Adnkronos) – Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha annunciato di aver smantellato una “cellula finanziata dalla Cia” che stava pianificando un finto attacco contro il cacciatorpediniere statunitense Uss Gravely, ormeggiato in Trinidad e Tobago, a pochi chilometri dalle coste venezuelane. Caracas ha definito la presenza della nave una “provocazione volta a scatenare una guerra nel Caribe” e ha reagito sospendendo un accordo sul gas con Trinidad e Tobago, accusando la premier Kamla Persad-Bissessar di aver trasformato il Paese “in una portaerei dell’impero americano contro il Venezuela”.
Secondo il ministro dell’Interno Diosdado Cabello, quattro persone sarebbero state arrestate nell’ambito dell’operazione, anche se non sono stati forniti dettagli sui presunti responsabili. L’accusa giunge mentre gli Stati Uniti rafforzano la loro presenza militare nella regione: il Pentagono ha dispiegato sette navi da guerra nei Caraibi e una nel Golfo del Messico, e ha annunciato l’imminente arrivo della portaerei Uss Gerald R. Ford.
Le tensioni sono ulteriormente cresciute con il sorvolo di due bombardieri B-1B americani vicino alle coste venezuelane, il terzo episodio del genere in poche settimane. Washington sostiene che le operazioni mirino a contrastare il traffico di droga, ma Maduro accusa gli Stati Uniti di “fabbricare una guerra” e di voler destabilizzare il suo governo.
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