
Radio K55
Data di pubblicazione: 11/11/2025 alle 15:04
(Adnkronos) – La spiritualità come atto rivoluzionario, per contrapporsi all’egoismo e all’omologazione e riscoprirsi “semplicemente” umani. E’ questa la filosofia che anima “Preghiera per andare in Paradiso con gli asinelli” – Omaggio a Francis Jammes, l’action set di Raffaele Curi promossa dalla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, in programma a Roma dall’11 novembre negli spazi di Palazzo Rhinoceros fino al 12 aprile. Concepito in tre appuntamenti artistici distinti, ma uniti dalla comune suggestione ispiratrice, il progetto si focalizza sull’asino, inteso come animale amico dell’uomo, indipendente, saggio e resiliente, presente nella tradizione cristiana come simbolo di bontà e umiltà. Per questo primo action set, Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, recupera un celebre e delicato componimento di Francis Jammes, “Preghiera per andare in Paradiso con gli asini”, in cui il poeta francese si rivolge a Dio per implorarlo di condurlo, con la guida degli angeli, nel regno della pace eterna.
La trilogia di questo progetto artistico proseguirà il prossimo aprile sulle tracce dell’Asino d’Oro di Apuleio, per concludersi a ottobre 2026, con un omaggio alla performance indimenticabile di una grande artista, Marina Abramović. Continua dunque l’impegno di Alda Fendi nella promozione dell’arte contemporanea con un progetto ancora una volta ambizioso, giocoso ma al tempo stesso di alto profilo intellettuale. “L’idea di far rivivere la poetica di Jammes –dichiara Alda Fendi- mi fa sentire in sintonia con una religiosità fuori dal tempo. Fortemente ancorata al senso del divino più atavico, più romanticamente infantile, più vicino ad una visione tomistica del ‘mistero divino”.
“Nel mondo di oggi nessuno parla più di fede, e in pochi hanno il coraggio di essere diversi. La mia fede è molto vicina a questa poesia che conosco da quando ero bambino. L’asinello è un animale semplice, lavora, è buono, è un personaggio che si incontra anche nelle favole, come Pinocchio per esempio, io ci sono molto legato – spiega Raffaele Curi – molti grandi artisti, come Brassens e Patachou, hanno cantato le poesie di Jammes. Le sue parole infatti sono solo apparentemente semplici ma in realtà nascondono una potente riflessione sulla spiritualità”. Ed è l’autentica bontà dell’asino, la sua semplicità, insieme al pensiero legato alla naturale aspirazione dell’uomo verso Dio, che l’artista Curi ha voluto trasmettere immaginando per il pubblico questo action set, tanto suggestivo quanto delicato.
A Palazzo Rhinoceros il percorso si apre al piano terra con una folla di asini sospesi in aria in un mare di candide nuvole tridimensionali: figure affascinanti realizzate in vari materiali -dalla carta velina ai fogli a quadretti, fino al pan biscotto- con stralci della poesia di Jammes. Mentre riecheggia la voce di Curi che interpreta il componimento e si alternano i brani con i testi del poeta, il percorso espositivo prosegue al primo piano. Qui il visitatore viene investito da un fascio di luce avvolgente e simbolico. Una sorta di “paradiso” che ricorda la gloria di Dio, tanto spesso rievocata nei capolavori pittorici dei grandi artisti, come Guido Reni e Giotto, in cui si staglia una imponente scenografia che rappresenta un asino glorificato circondato da angeli. Completano l’installazione due pali telegrafici di legno alti circa due metri, dotati di isolatori in ceramica d’epoca, uniti da fili del telegrafo lungo i quali una piccola folla di asinelli fluttua nell’aria.
Proseguendo nel percorso, la grande luminosità si affievolisce e lascia il posto a un emozionante “effetto luna piena” mentre il pubblico può leggere per intero, in italiano e in inglese, la poesia di Jammes sulla parete principale. Salendo ancora fino al quarto piano, i visitatori sono accolti dalla gigantografia della foto del poeta francese estesa sulla grande parete, con sovrapposto il testo di Matteo Veronesi -critico letterario, saggista e poeta- dedicato a Jammes. Infine nel cavedio nero trovano posto le immagini ravvicinate di capolavori storici, celebri dipinti raffiguranti la Natività. Un progetto quello di Raffaele Curi che racconta e rende omaggio alla figura di Francis Jammes (1868-1938), esponente di spicco del simbolismo minore, maestro nel raccontare in poesia la bellezza delle piccole cose, contemplando la magnificenza della natura ma anche i sentimenti più semplici e quotidiani.
A Jammes, del quale si ricordano anche i profondi scambi letterari con un altro grande poeta e drammaturgo a lui coevo, Paul Claudel, che lo spinse a convertirsi alla religione cattolica, fu conferito nel 1917 il Gran Premio di letteratura dell’Accademia francese, per l’insieme della sua opera letteraria. L’evento, sempre ad ingresso gratuito per permettere la più ampia partecipazione possibile, coinvolgerà dunque l’edificio nella sua totalità. Un percorso diffuso, coinvolgente e pieno di richiami, che Curi ha concepito perfettamente per rhinoceros. Il palazzo di sei piani, pensato sul modello dei Passages di Parigi di Walter Benjamin, offre infatti al visitatore spazi espositivi distribuiti verticalmente, che si integrano senza soluzioni di continuità nell’architettura, in un continuo mescolarsi di linguaggi artistici, esperienze, opportunità. Rhinoceros, il palazzo nel cuore di Roma progettato da Jean Nouvel per Alda Fendi come luogo di scambio intellettuale e artistico, è più di una struttura. E’ una testimonianza della potenza della sintesi culturale e dell’innovazione architettonica. Del resto è proprio dalle interferenze tra le arti che nel 2001 nasce la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti.
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Scritto da: News News
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