
Radio K55
Data di pubblicazione: 27/11/2025 alle 19:04
(Adnkronos) – “Il disegno di legge delega sulle professioni sanitarie è stato ‘bollinato’ da pochi giorni ed è un passaggio decisivo per l’intero sistema salute”. Ora inizia la fase più rilevante dell’iter. “La legge delega dovrà essere approvata con gli emendamenti necessari. Solo dopo il Governo potrà emanare uno o più decreti legislativi”. Un percorso che richiederà tempo ma che, “deve partire in modo virtuoso e con un impianto condiviso. Servono norme attuali e coerenti con i cambiamenti del sistema sanitario. Questa legge delega apre una stagione nuova ed è fondamentale che il percorso sia costruito con tutte le Federazioni e con il ministero”. Lo ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), nel suo intervento conclusivo al secondo panel ‘Un nuovo sistema sanitario. La riforma in cammino’ al Forum Risk Management di Arezzo.
La presidente Fnopi, ha quindi richiamato la necessità urgente di aggiornare la legge 3/2018, la cosiddetta Legge Lorenzin, “una legge di straordinaria importanza, perché ci ha fatto uscire dal regime di ausiliarietà e ci ha reso enti sussidiari dello Stato. Sussidiare lo Stato – chiarisce – significa rispondere quando lo Stato chiama. Lo abbiamo fatto anche in momenti difficili, come durante la campagna vaccinale, quando gli Ordini hanno subito atti vandalici e minacce. Ma dopo 6 anni “la legge necessita di rilettura e attualizzazione”, soprattutto per i nodi del commissariamento, della rappresentanza e dell’allineamento con i cambiamenti del sistema sanitario. “Non ci fu tempo per rivederla prima dell’approvazione, perché arrivò in Aula all’ultimo giorno della legislatura. Ora abbiamo l’occasione – rimarca – di sistemare ciò che manca”.
Ripercorrendo l’evoluzione normativa – dal Dpr del 1940 ai profili del 1994–97, fino alle leggi 42 e 251 – Mangiacavalli ha quindi spiegato che il quadro attuale “non riesce più a contenere l’evoluzione delle competenze” derivante dall’introduzione delle 3 lauree magistrali infermieristiche. “Le competenze avanzate dei percorsi magistrali vanno oltre ciò che è scritto nei profili professionali. È un cambiamento culturale prima ancora che normativo. Le professioni sono mature e non hanno bisogno di limiti rigidi per definire ciò che possono fare. Devono poter regolare la propria pratica in base a ciò che hanno studiato, come avviene da sempre per la professione medica”. A tale proposito, “abbiamo chiesto con forza che la Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del ministero coordini l’attuazione della legge delega – precisa Mangiacavalli – La Direzione è il punto che garantisce l’unitarietà di tutte le riflessioni. Le Federazioni devono muoversi insieme, non in modo disallineato. Servirà una regia forte perché parliamo di temi ordinistici che toccano tutte le professioni. Se vogliamo un sistema coerente rimarca – dobbiamo lavorare in sinergia tra ministero, Regioni, Federazioni e direzioni sanitarie. È una sfida che riguarda tutto il Paese – conclude – e richiede un lavoro comune, continuo e istituzionalmente guidato”.
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