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Data di pubblicazione: 29/10/2025 alle 13:28
(Adnkronos) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita oggi a Firenze, si è recato questa mattina sulla collina di Arcetri per vistare la biblioteca della Fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia a cento anni dalla nascita dello statista fiorentino. Il Capo dello Stato è stato accolto a Pian de’ Giullari dal presidente della Fondazione, lo storico Cosimo Ceccuti, che fu stretto collaboratore del leader repubblicano e presidente del Senato. La visita privata è stato un omaggio alla memoria dell’amico scomparso nel 1994, al quale è stato legato da una solida amicizia maturata negli anni in cui Spadolini presiedeva il Senato e Mattarella era parlamentare della Democrazia Cristiana.
Mattarella ha dapprima visitato gli spazi della Biblioteca, dove è raccolta e messa a disposizione dei giovani e degli studiosi di tutto il mondo una parte dell’immenso patrimonio librario creato da Spadolini lungo l’intero arco della sua vita e arricchito nel corso degli anni da innumerevoli donazioni private. Il professore Ceccuti, che ha fatto da guida e ha illustrato il vasto patrimonio bibliografico, ha poi presentato a Mattarella i suoi collaboratori della Fondazione, giovani ricercatori e i parenti di Spadolini, tra cui i nipoti Maria Donata, Tommaso e Benedetta.
Nella Sala Spadolini della Biblioteca, dove la Fondazione organizza ed ospita numerosi eventi di carattere culturale, Cosimo Ceccuti ha mostrato in particolare il regesto di tutti gli articoli scritti da Spadolini per il “Corriere della Sera”, di cui il primo presidente del Consiglio laico fu anche direttore. “Spadolini raccoglieva ogni articolo, a dimostrazione del suo grande amore per il ‘Corriere della Sera”, ha sottolineato Ceccuti.
“L’ultimo desiderio di Spadolini – ha detto Ceccuti – è stato quello di avere la sua biblioteca aperta al pubblico con i suoi 80.000 volumi, che oggi sono oltre 100.000, tutti schedati e consultabili. Questa biblioteca è nata, con l’aiuto della Cassa di Risparmio di Firenze, nello spirito di Coluccio Salutati della Firenze del Cinquecento, cioè non solo un luogo di lettura, ma un luogo di incontro, di confronto delle idee, in particolare aperto ai giovani. Questo è oggi un luogo dove si fanno anche visite e laboratori; quindi un luogo dove non solo si leggono i libri, ma ci si incontra”.
Ceccuti ha quindi omaggiato Sergio Mattarella con un cofanetto contenente l’edizione speciale rilegata in pelle del libro “Gli uomini che fecero ‘Italia”, tra le opere più note firmate da Giovanni Spadolini. Ringraziando per il dono, che ha definito “un tesoro questa edizione”, Mattarella ha sottolineato come la volontà di Spadolini di fare questo luogo uno spazio pubblico aperto agli studenti, ai giovani “dimostra l’animo del maestro di trasmettere cultura”. Parole apprezzate da Ceccuti, che ha ricordato “l’impegno di Spadolini a trasmettere cultura e quei valori che sono stati un po’ il punto di riferimento per la sua azione culturale e politica e solidaristica”. Mattarella ha infine firmato ll ‘Libro delle firme’ degli ospiti della Biblioteca.
La visita è quindi proseguita presso la sede della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, sempre in via del Pian dei Giullari, meglio nota come “Il Tondo dei cipressi”, dove Mattarella ha potuto accedere alle stanze dell’abitazione privata del senatore, che custodisce i cimeli storici risorgimentali, la pinacoteca e l”altra parte dei volumi raccolti da Spadolini.
Al termine del percorso, Mattarella si è fermato a pranzo nella Villa, in un clima colloquiale e amichevole. È la prima volta, dai tempi in cui Spadolini abitava ancora la sua dimora, che un Capo dello Stato consuma il suo pasto nella sala da pranzo di Giovanni Spadolini.
“La visita di oggi ha rappresentato un segno di attenzione istituzionale e civile verso il lascito culturale di Giovanni Spadolini, sottolineandone il ruolo di riferimento tutt’ora attuale per la comunità degli studiosi e per le nuove generazioni”, ha commentato il professor Cosimo Ceccuti. “E’ stato consolidato oggi il forte legame della Fondazione Spadolini Nuova Antologia con le Istituzioni, e omaggiata al contempo la memoria di un’amicizia nata negli anni in cui Spadolini era alla presidenza del Senato”. (di Paolo Martini)
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