Radio K55
Data di pubblicazione: 15/10/2025 alle 08:26
(Adnkronos) – L'Italia è pronta a fare la sua parte nella ricostruzione di Gaza. Dopo la firma degli accordi di Sharm el-Sheikh, che hanno segnato la prima fase del processo di pace in Medio Oriente, Giorgia Meloni rilancia l'impegno del governo per quella che il presidente americano Donald Trump – principale artefice dell'intesa siglata in Egitto – ha definito la 'fase 2' di Gaza. Allo stesso tempo, la premier mantiene alta l'attenzione sull'Africa, in vista della riunione del Processo di Aqaba che si terrà oggi a Roma. Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio, durante la riunione odierna del Consiglio dei ministri, ha chiesto che tutti i dicasteri e le istituzioni, coinvolte nel progetto di ricostruzione, si coordinino per definire i prossimi passi, con "un'attenzione particolare all'aspetto degli aiuti umanitari". L'incontro è fissato per oggi alle ore 14 a Palazzo Chigi e sarà presieduto dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nel frattempo, la premier parteciperà alla riunione di alto livello del Processo di Aqaba, in programma alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. L'edizione di quest'anno, che celebra il decennale dell'iniziativa, sarà dedicata all'Africa Occidentale, area di grande rilevanza strategica segnata da forti instabilità politiche e dalla presenza di gruppi terroristici e organizzazioni criminali transnazionali. Come ricordano fonti italiane citando il Global Terrorism Index, "oltre la metà delle vittime del terrorismo a livello globale si è registrata in Africa Occidentale". Quindici dei venti attacchi più letali hanno avuto luogo in questa regione, che comprende quattro dei dieci Paesi più colpiti: Burkina Faso, Mali, Niger e Nigeria. In quest'area è particolarmente evidente il legame tra criminalità e terrorismo, un intreccio che, insieme a fattori come povertà e malnutrizione, alimenta il traffico di esseri umani, droga e armi, oltre a favorire la migrazione forzata. Al centro dei lavori figurano anche le strategie internazionali per affrontare le cause profonde dell'instabilità, in coerenza con l'approccio del Piano Mattei – la strategia italiana per l'Africa fondata su partenariati egualitari e cooperazione per lo sviluppo. Alla sessione prenderanno parte, oltre a Giorgia Meloni e a Re Abdullah II di Giordania, cinque capi di Stato e di governo – tra cui quelli di Ciad, Nigeria, Paraguay, Sierra Leone e Togo – insieme a rappresentanti di numerosi Paesi africani e asiatici, inviati speciali ed esperti del settore. Come di consueto, i lavori si svolgeranno a porte chiuse. Istituito nel 2015 da Re Abdullah II, il Processo di Aqaba è un forum internazionale di dialogo e cooperazione volto a rafforzare il coordinamento nella lotta al terrorismo e all'estremismo, fondato su tre direttrici di azione: prevenzione, coordinamento e superamento delle lacune operative. Dalla sua creazione, si sono svolte 33 riunioni a livello di capi di Stato, ministri ed esperti, dedicate a specifiche aree geografiche. A margine dell'incontro, la presidente del Consiglio avrà colloqui bilaterali con alcuni dei leader presenti. È la prima volta che l'Italia ospita questa iniziativa internazionale.
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Scritto da: News News
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