
Radio K55
Data di pubblicazione: 08/11/2025 alle 17:33
(Adnkronos) –
La storia di Peppe Vessicchio, morto oggi sabato 8 novembre, al San Camillo di Roma, è legata indissolubilmente al Festival di Sanremo dove il maestro è diventato una vera e propria istituzione. Il suo rapporto con la kermesse canora ha vissuto degli alti e bassi, come nel 2024 quando la sua assenza fece rumore.
A spiegare l’assenza dal Festival era stato lo stesso direttore d’orchestra. Nessun motivo in particolare, come aveva detto lo stesso Vessicchio. La mancata partecipazione fu causata dal fatto che non aveva collaborato con nessuno degli artisti in gara, e quindi automaticamente non era stato coinvolto.
Il maestro aveva commentato anche il malumore tra i fan e gli utenti che sui social avevano espresso il dispiacere per la sua assenza: “È un gioco affettuoso che si è creato in rete e che poi tutti gli altri media hanno riverberato”, aveva detto Vessicchio.
Nell’edizione 2024, il maestro confezionò le sue pagelle per l’Adnkronos: “Incominciamo col dire che il Festival è troppo lungo”, ironizzò facendo riferimento al formato extralarge delle serate nell’ultima edizione targata Amadeus. “Nonostante il superbo impegno di Amadeus, ho avuto alcuni cedimenti durante la serata. Per fortuna Fiorello ogni tanto faceva qualche punturina…”, disse. Alla fine, Vessicchio fu comunque presente all’Ariston, dirigendo i Jalisse che tornarono ospiti al Festival a 27 anni dal trionfo con Fiumi di parole.
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