
Radio K55
Data di pubblicazione: 06/12/2025 alle 05:42
(Adnkronos) – Nessuna concessione a Vladimir Putin, nessun passo indietro sul Donbass. Anche se ciò significasse continuare a combattere ancora a lungo. Per Kiev, infatti, sarebbe “inaccettabile” che l’Ucraina “semplicemente cedesse territori” in qualsiasi accordo di pace con la Russia. Ad affermarlo è Oleksandr Syrsky, il Comandante delle Forze armate dell’Ucraina dal febbraio 2024 in un’intervista a ‘Sky News’ sottolineando che una “pace giusta” può essere raggiunta solo se i combattimenti vengono fermati lungo le linee del fronte attuali e poi si svolgono negoziati.
La Russia in questo momento, ha spiegato, sta lanciando tra i 4.000 e i 5.000 droni d’attacco unidirezionali contro le posizioni ucraine lungo la linea del fronte ogni giorno e oltre 1.500-2.000 droni che sganciano bombe. Ma l’Ucraina risponde con lo stesso volume — e anche di più. “In termini di droni, c’è una sostanziale parità”, ha sottolineato osservando che in questo conflitto ora il 60% degli attacchi è condotto tramite droni. Oltre 710.000 soldati russi, invece, ha sostenuto Syrsky, sono dispiegati lungo una linea del fronte che si estende per circa 780 miglia (1.255 km), e la parte russa perde ogni giorno circa 1.000–1.100 soldati, uccisi o feriti, “e la maggior parte viene uccisa. In questa fase l’esercito russo sta cercando di avanzare praticamente lungo tutto il fronte”, ha detto Syrsky.
Il generale Syrsky, sostiene che i soldati ucraini continueranno a combattere se la diplomazia fallisce – e ha avvertito che il destino di tutta Europa è in gioco. “La nostra missione principale è difendere la nostra terra, il nostro Paese e la nostra popolazione”, ha spiegato.
Alla domanda se il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per difendere il proprio paese sarebbe vano se l’Ucraina fosse costretta a cedere a Mosca la terra che ancora controlla nel Donbass, il generale Syrsky risponde: “Sapete, non mi permetto nemmeno di considerare uno scenario del genere. Tutte le guerre prima o poi finiscono, e naturalmente speriamo che anche la nostra finirà. E quando accadrà, dovrà essere instaurata una pace giusta. Nella mia visione, una pace giusta è una pace senza precondizioni, senza cessioni territoriali. Significa fermarsi lungo l’attuale linea di contatto”.
Alla domanda se l’Ucraina sarebbe in grado di continuare a combattere qualora il presidente degli Stati Uniti Donald Trump interrompesse il sostegno a Kiev, Syrsky risponde: “Siamo molto grati ai nostri partner americani e a tutti i nostri alleati che ci hanno sostenuto durante tutta questa guerra con armi ed equipaggiamento. Speriamo che continueranno a fornire pieno supporto. Ma speriamo anche che i nostri partner e alleati europei, se necessario, saranno pronti a fornire tutto ciò che è richiesto per la nostra giusta guerra contro l’aggressore. Perché in questo momento non stiamo difendendo solo noi stessi, ma tutta l’Europa. Ed è fondamentale per tutti gli europei che continuiamo a farlo, perché se noi non saremo più qui, altri saranno costretti a combattere in Europa”.
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