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Tecnologia

OpenAI cerca un esperto per evitare che l’IA distrugga il mondo

today30/12/2025 - 09:32 3

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Data di pubblicazione: 30/12/2025 alle 09:32

(Adnkronos) – Sam Altman ha annunciato ufficialmente la ricerca di un Head of Preparedness, una posizione di vertice destinata a chi dovrà immaginare e prevenire gli scenari peggiori legati all’intelligenza artificiale. La mossa arriva in un momento di accelerazione dei modelli, che secondo il fondatore di OpenAI pone sfide concrete non solo in termini di sicurezza informatica, ma anche per quanto riguarda l’equilibrio psicologico degli utenti. Il compito principale del nuovo dirigente sarà quello di monitorare le capacità emergenti dei sistemi per costruire un protocollo di difesa rigoroso e operativamente scalabile contro potenziali danni gravi alla società. 

La descrizione dell’incarico si concentra sulla gestione dei pericoli derivanti dai cosiddetti modelli di frontiera, con un’attenzione specifica alla prevenzione di minacce di natura cibernetica e biologica. Tra le responsabilità figurano l’attuazione di un quadro di preparazione strategico e la definizione di limiti invalicabili per i sistemi in grado di migliorare autonomamente. Altman non ha nascosto la complessità dell’impegno, definendolo esplicitamente un lavoro ad alto stress, necessario per garantire che i futuri aggiornamenti tecnologici rimangano confinati entro perimetri di sicurezza prestabiliti prima del loro rilascio pubblico. 

L’iniziativa giunge tuttavia in un clima di crescente preoccupazione per i casi di psicosi digitale e per l’influenza negativa esercitata dai chatbot su soggetti vulnerabili. Diversi episodi di cronaca hanno evidenziato come le macchine possano alimentare deliri, teorie del complotto e disturbi del comportamento alimentare, arrivando in alcuni casi a essere coinvolte in tragiche vicende di suicidio adolescenziale. Sebbene l’istituzione di una figura dedicata alla prevenzione rappresenti un passo formale rilevante, la gravità delle problematiche già emerse suggerisce che la riflessione sui rischi strutturali possa essere arrivata in ritardo rispetto alla diffusione di massa della tecnologia. 

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webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Scritto da: News News

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