
Radio K55
Data di pubblicazione: 16/12/2025 alle 10:53
(Adnkronos) – Entrare nello studio di un medico estetico o di un chirurgo plastico con le domande giuste da fare, al di lĂ della difficoltĂ dell’intervento. Nell’ultimo anno il settore ha visto diversi episodi di cronaca che hanno messo in luce il legame tra offerte ‘low cost’ e scarsa sicurezza per il paziente. “La scelta del professionista non deve avvenire in base al costo della procedura o dell’intervento”, spiega all’Adnkronos Salute Erik Geiger, medico chirurgo specializzato in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. “Il risparmio che si può ottenere da queste offerte o prezzi troppo bassi va a discapito della sicurezza e deve essere un campanello d’allarme”, aggiunge il chirurgo che stila un vademecum per chi sta pensando ad un intervento di medicina estetica o chirurgia plastica. “E’ molto importante, anzi fondamentale, poter fare domande allo specialista – continua Geiger – Ad esempio: se si tratta di medicina estetica va chiesto che prodotto si userĂ e in che ambiente, capire gli standard igienici. Uno stesso filler se non fatto in un luogo che rispetta tutte le norme può portare a delle infezioni. E poi farsi rilasciare un tagliandino sul materiale usato per il trattamento”. Â
Oltre alle domande che il paziente deve poter fare, “c’è il tema della comunicazione del professionista”, avverte Geiger. Ovvero “dobbiamo parlare con la persona, capire perchĂ© chiede alcuni trattamenti, informarla sui rischi e creare un rapporto di fiducia. Saper dire anche dei ‘no’, se quello che viene chiesto non si può fare o non va bene per l’aspetto estetico della persona”. Oggi il settore vive a stretto contatto con i social, per capire le tendenze, ma anche per far conoscere il lavoro del professionista. “Cito Paracelso: ‘Tutto è veleno, nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto’ – afferma Geiger – I social possano avere una loro utilitĂ , perchĂ© se io vado sul profilo del medico posso capire il suo senso estetico e questo potrebbe essere un primo filtro per il paziente per farsi un’idea. Quindi non demonizzo i social – precisa lo specialista, ma dico attenzione a chi minimizza certi interventi, la frase ‘ci mettiamo 5 minuti’ non va bene. Se parli di medicina non devi essere un venditore”.Â
Il ritocco estetico è sempre di piĂą una moda tra i giovanissimi. “Le minorenni non possono neanche citofonare al mio studio – chiosa il medico – A meno che non siano accompagnate da un genitore e se hanno evidenti problemi estetici – penso alle orecchie ‘a sventola’ – ovvero problematiche che influiscono sull’aspetto anche psicologico della ragazza o del ragazzo. In questo caso si condivide un percorso con la scuola, con la famiglia, con la psicologa. E’ chiaro – avverte – che oggi, piĂą che in passato, c’è un bombardamento dei social sull’aspetto estetico e la cura della propria immagine. Se una mamma ha usato da giovane la chirurgia estetica è difficile che possa dire di no alla figlia. Ripeto, gli under 18 vengono valutati attentamente e io giĂ capisco dallo sguardo di un papĂ o di una mamma se sono d’accordo o meno con la volontĂ del figlio o della figlia. Ci facciamo una chiacchierata su ogni aspetto e poi si decide insieme”. Â
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Scritto da: News News
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