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Cronaca

Ucraina e Russia: la svolta?

today30/01/2023 32

Background
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Questa l’opinione dello storico italiano, esperto del conflitto in corso, Marco Patricelli. A suo avviso, sostiene, in un’intervista all’AGI, “…che le truppe di Mosca devono fare qualche mossa che, anche se non definitiva, dia almeno un indirizzo ancora più chiaro e netto rispetto alle conquiste territoriali, che sono già abbastanza significative“.

Questa affermazione, fatta in pieno inverno, va un po’ contro corrente rispetto a quanto spiegato qualche mese fa’ dagli esperti militari, soprattutto americani. Cioé la stagione fredda sarebbe servita all’esercito russo per riorganizzarsi e attendere nuovi equipaggiamenti. Facendo prevedere poi un’azione più incisiva in primavera.

In questa stagione, in realtà, i russi sono in piena attività, facendo soprattutto largo uso dei missili. Oggi è stata colpita Karkid con un morto e vari feriti.  Nelle ultime 24 ore i sistemi missilistici a lancio multiplo, soprattutto nella regione di Kherson, hanno provocato 5 morti e 13 feriti. Quattro giorni fa’, un attacco con 55 missili (secondo gli ucraini, del tipo “ipersonico”) nella zona di Zaporizhzhia ha fatto 11 vittime.

Insomma, sia pure con la scelta di armi aeree, Putin sembra non voler allentare il ritmo, e tenere sotto pressione gli ucraini.

A tale proposito, su indicazione del ministro russo Serghiei Shoigu, si sta facendo affluire l’esercito verso il versante sinistro del fiume Dniepr, utilizzando le truppe ritirate da Kherson. Infatti per Zelensky e i suoi perdere il solo capoluogo regionale, prima perso e poi riacquistato, sarebbe un grave colpo.

Insomma una svolta potrebbe esserci su alcuni dei fronti aperti, ma per ora nessuno dei due contendenti sembra aver la forza di imporre una svolta generale.

I russi perché hanno bisogno di rinfoltire i ranghi delle loro truppe (stanno arruolando e addestrando) e aumentare la dotazione di carri armati, magari con modelli più recenti. Gli ucraini perché attendono le moderne forniture terrestri ed aeree  promesse dall’America, dalla Nato e dalla Ue. Ma queste richiederanno tempo per essere consegnate e altro tempo per l’addestramento dei militari che dovranno utilizzarle.

Ormai terminato gennaio, mancano tre mesi alla fine dell’inverno sul teatro bellico. Si arriva così ad aprile ’23 e solo allora i due eserciti potranno essere pronti ad uno scontro e per allora ci si potrebbe attendere una svolta.  A meno che in questi tre mesi non succeda qualcosa.

Passo avanti o passo indietro..

Ma un altro esperto, stavolta britannico, Edward Lucas dichiara: “…mi aspetto per il 2023 più di quanto abbiamo visto nel 2022: vittorie ucraine e sconfitte russe. Questo è ciò che si aspettano gli ucraini… Il punto più debole della macchina militare russa è la logistica: fornire munizioni ed equipaggiamento alle truppe in prima linea richiede camion, carburante e magazzini, amministrati con competenza… Di fronte all’inesorabile disintegrazione e sconfitta dell’esercito russo, – afferma Lucas – la pressione sul Cremlino e al suo interno sarà insopportabile. Qualcosa cederà. Se dovessi prevedere quando, direi ad agosto…”.

Insomma se dovessimo mediare le opinioni dovremmo concludere che sia pure senza uno scontro diretto le azioni belliche non si fermeranno da qui alla fine dell’inverno. E la loro ripresa potrebbe aprire uno scontro frontale che potrebbe avere un esito finale non prima dell’estate inoltrata.

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