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Cronaca

Addio Gianni, amico dell’America Latina

today28/03/2023 12

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Ha fatto di tutto. Dal giornalista, al conduttore televisivo, dall’autore di documentari all’intrattenitore. Le sue passioni? Lo sport innanzitutto, quando alla fine degli anni ’50 iniziò a scrivere di pugilato e di calcio su Tuttosport. Cassius Clay, cioè Muhammad Alì e Diego Armando Maradona furono i suoi idoli prima e i suoi amici poi.  Sempre con sguardo rivolto a quell’America Latina che lo aveva stregato, vi trovò un altro idolo, Fidel Castro, al quale nel 1986 riuscì a fare un’intervista-monstre di sedici ore e nel 2016 quella Ultima intervista a Fidel Castro, poco prima che il leader cubano morisse. E invece con il calciatore argentino fu l’unico a realizzare un reportage-confessione di settanta minuti, Non sarò mai un uomo comune, nel periodo più buio della vita di Maradona. Il filo che lo lega all’America Latina si svolge lungo tutta la propria vita tra articoli, interviste, documentari, programmi televisivi dedicati a personaggi come Gabriel Garcia Marquez, Chico Buarque de Hollanda,  Carlos Monzon, Jorge Amado.

Ma Gianni fu anche fondatore de L’altra Domenica con Arbore, conduttore della Domenica Sportiva, autore di programmi tv del tutto innovativi come Blitz, e poi di documentari sui grandi dello sport e della musica. Da inviato sportivo lo trovammo a seguire ben otto mondiali di calcio, sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato.

Insomma la vita di un protagonista della stampa, dello schermo e della vita intellettuale italiana che ha lasciato un suo segno con il suo viaggiare, cercare e scoprire nuove realtà e grandi personaggi perché come diceva lui stesso: il cammino si fa andando, non sai mai dove queste storie ti possano portare. E’ il bello della vita, tutto sommato.

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