play_arrow

keyboard_arrow_right

Listeners:

Top listeners:

skip_previous skip_next
00:00 00:00
chevron_left
volume_up
  • cover play_arrow

    Radio K55

Cronaca

Giornata Mondiale del Sonno. Una bella dormita vi salva la vita?

today17/03/2023 6

Background
share close

Non è un proverbio, ma contiene, come questi, un briciolo di saggezza popolare e nello specifico anche una verità scientifica.

Stanotte come avete dormito? Stamattina come vi siete svegliati?

Lo sapevate che oggi avreste aperto gli occhi sulla Giornata Mondiale del Sonno? Sapendolo, qualcuno di quelli che non hanno problemi a dormire, si sarebbe girato dall’altra parte e avrebbe ricominciato a ronfare.

Scherzi a parte, il sonno è un argomento decisamente serio. E non è solo un fatto di recuperare le forze e la lucidità mentale. Infatti vari studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra la qualità del sonno e svariate patologie. Si calcola che in Italia circa 12 milioni di persone soffrono di disturbi del sonno. E anche la recente pandemia ci ha messo lo zampino, dando origine alla “coronosomnia” che è causata da un mix di due fattori: l’infezione da Coronavirus e lo stress dovuto al lockdown, ai periodi di isolamento, alla perdita di molte relazioni.

Ma oltre al Covid ci si mette anche il Long-Covid. Come ci informa la neurologa Arianna Di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra, si calcola che l’insonnia possa colpire fino al 40% dei coloro che sono affetti da Long-Covid, l’ormai conosciuta sindrome post-infezione, che si stima colpisca, in tutto il mondo, circa 63 milioni di persone.

Ma torniamo al sonno.

L’Università di Harvard, in una ricerca da poco conclusa, hanno dedotto che soddisfare determinati requisiti di “buon sonno” riduce le probabilità di morte precoce. Ma allora cos’è il buon sonno?

Rispondono i medici: dormire da sette otto ore a notte. Non avere difficoltà ad addormentarsi per più di due notti a settimana. Non utilizzare farmaci per il sonno. Sentirsi riposati al risveglio almeno cinque giorni alla settimana. Quindi, anche senza volersi occupare dei casi limite, il sonno è un fattore centrale nel nostro star bene.

Ma al peggio non c’è mai fine. Uno studio recente, ad esempio, pubblicato sulla rivista “Acta Neuropathologica Communications” ha dimostrato per la prima volta la correlazione tra un cattivo sonno e addirittura l’Alzheimer.

Comunque sono vari gli studi che ormai concordano sul fatto che un sonno inadeguato, non solo danneggia il benessere mentale e fisico, ma compromette anche i rapporti tra gli individui.

Ma per fortuna, e non da oggi, esistono metodiche per diagnosi accurate grazie a questionari specifici e alla polisonnografia che permette di studiare approfonditamente la causa dei disturbi del sonno.

Come dire, se avete problemi nel dormire, non trascurateli, le terapie per risposare meglio ci sono, basta non ignorarle. E una bella dormita potrebbe salvarvi la vita.

Written by: content_creator

Rate it

Similar posts


0%
Radio K55 APP

GRATIS
VISUALIZZA