“Ho ammazzato un uomo. E’ sepolto in cantiere area nord. Date lui sepoltura cristiana”. Questa scarna confessione è stata scritta su una scheda elettorale delle ultime elezioni politiche a settembre. Il presidente del seggio elettorale di Villafranca in Brianza, nel seggio numero 5 della scuola Oggioni, deve aver pensato subito ad uno scherzo, visto quello che si scopre scritto nelle schede elettorali (chi ha fatto lo scrutatore, o anche solo il rappresentante di lista, lo sa bene).
E invece… Invece in questa storia di strani messaggi, è ieri spuntato un foglio in un garage sotterraneo di un palazzo in rovina di via Fieramosca alla periferia di Monza. C’era scritto “So che hai ucciso un uomo, tanto di prenderanno”.
Ma cosa ha spinto gli inquirenti a recarsi in quel cadente edificio? Sapevano di trovare il nuovo foglietto con il messaggio? Sapevano che si potevano collegare i due messaggi, cosi diversinella forma e nel contenuto? Sono ormai passati quattro mesi da un messaggio all’altro. In questo tempo le forze dell’ordine non sono state con le mani in mano e infattisono stati ascoltate alcune persone, hanno rilevatoimpronte sula scheda elettorale ed è quindi probabile che abbiano acquisito informazioni che collegano i due messaggi, o che portavano da un messaggio all’altro. E poi, come in ogni indagine che si rispetti, c’è sempre qualcosa che gli inquirenti sanno e si guardano bene dal rendere pubblico.
Ma questo morto? Fin’ora non c’è traccia del cadavere e non si può escludere che il sopralluogo al cadente edificio potesse essere effettuato per verificare se fosse il luogo indicato dal primo biglietto edurante l’ispezione sia saltato fuori il secondo biglietto
Ma se non c’è cadavere, è ancora più improbabile trovare l’assassino. Certo che l’attivitàinvestigativa di questi quattro mesi sta a dimostrare che qualche elemento certo deve esserci.Ma si arriverà ad una svolta? Ci sarà quell’elemento che farà fare alle indagni un vero salto di qualità? E, a stare a quello che si sa, se non salta fuori il morto, il mistero rimarrà tale. Quella frase sulla scheda elettorale potrebbe essere davvero uno scherzo?
Questa la sorprendente affermazione di Mihalis Dimitrakopoulos, una dei legali della ex vice-presidente del parlamento Ue, Eva Kail, sarebbe da ormai un mese e una decina di giorni in cella patendo il freddo, con la luce accesa 24 ore su 24 e senza potersi lavare, atti che violano la Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo. Possibile? Le autorità per ora non hanno smentito né commentato le dichiarazioni dell’avvocato, ma se fossero […]