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    Radio K55

Economia

Energia: mercato libero di aumentare

today25/05/2023 31

Background
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Inizia il count-down per la fine del mercato tutelato. Sette mesi e poi liberi tutti. Ovvero libere le aziende di aumentare le tariffe della corrente elettrica, in relazione alle quotazioni sul mercato globale delle materie prime per produrre elettricità. Ma obbligati i consumatori a sottostare alle regole di un mercato che non fa sconti, né in senso figurato, né nel concreto. In questa dimensione immateriale della finanza, la luce, il gas e l’acqua non sono beni primari per la sopravvivenza degli individui, ma merci e strumenti finalizzati a massimizzare i profitti aziendali. 

E così dal 10 gennaio 2024 sparirà ogni forma di mercato tutelato, che pur era soggetto a revisioni periodiche, ma non legato al saliscendi delle quotazioni del mese per mese. E tutti i contratti a mercato tutelato? Carta straccia. Tutti dovranno passare al libero mercato (o suona meglio mercato libero?). Il passaggio sarà accompagnato gradualmente con una fase di transizione.

Teoricamente, come ad esempio teorizza l’Unione Europea, il mercato libero dovrebbe stimolare la concorrenza tra i gestori e dare all’utente l’opzione di scegliere il più economico (o, se volete, il meno costoso), nel tentativo di ammortizzare più possibile lo shock dell’aumento. E di shock si può davvero parlare. Nel 2022 chi aveva optato per il libero mercato ha risparmiato, e molto, rispetto a chi era nel mercato tutelato. Hanno infatti speso in media quasi la metà, grazie agli accordi a prezzo fisso. Ora, però, con le condizioni economiche che stanno andando a scadenza, dovranno fronteggiare aumenti fino a 3 o 4 volte superiori: bollette improvvisamente triplicate. Ecco perché si può parlare di un vero e proprio shock. Le aziende stanno adottando politiche differenti.

Eni e Acea hanno sospeso i contratti a prezzo fisso, facendo solo contratti a prezzo variabile. Enel, Iren, A2a e altri stanno continuando con i contratti a prezzo fisso, ma con incrementi davvero notevoli sugli importi. Evidentemente vanno calcolati i rischi di un contratto variabile, perché se oggi le quotazioni sono in discesa, non è detto che il mercato non possa scontare nuove fiammate. E le autorità di Garanzia?

A dicembre del 2022, il Consiglio di Stato aveva sospeso i provvedimenti dell’Antitrust, contro gli incrementi, considerati eccessivi dall’Autorità. Poi, il decreto Milleproroghe ha dato il via libera agli adeguamenti, alla scadenza delle condizioni economiche previste dal contratto. Per questo, gli italiani hanno iniziato a ricevere le comunicazioni con gli importi dei relativi aumenti.

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