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Esteri

Medio Oriente: le trattative degli ultimi minuti

today15/03/2024 8

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Ieri gli Usa hanno comunicato la bozza definitiva di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Onu che sostiene gli sforzi internazionali per stabilire un cessate il fuoco immediato e prolungato nella guerra Israele-Hamas, come parte di un accordo per liberare gli ostaggi presi prigionieri durante l’attacco a sorpresa di Hamas al sud di Israele il 7 ottobre.

Per la bozza, ottenuta dall’Associated Press, non c’è un termine per la votazione e potrebbero essere apportare ancora delle modifiche

Gli Stati Uniti il 19 febbraio hanno posto il veto ad una risoluzione ampiamente sostenuta dagli arabi che chiedeva un immediato cessate il fuoco affermando che ciò avrebbe interferito con i negoziati su un accordo per la liberazione degli ostaggi. Si è trattato del terzo veto statunitense a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza, e ha messo l’amministrazione del presidente Joe Biden in contrasto con gran parte del mondo, compresi molti alleati.

 E i colloqui diplomatici sono così in fase di stallo poiché gli sforzi per produrre un cessate il fuoco prima dell’inizio del mese sacro musulmano del Ramadan,  scadenza informale ma passata senza alcun accordo, non sono riusciti a produrre  una soluzione.

L’esercito israeliano ha detto che andrà avanti con l’offensiva già pianificata nella città meridionale di Rafah, dove 1,4 milioni di palestinesi sfollati hanno cercato sicurezza e prevede di spostare i civili verso isole umanitarie al centro del territorio.

La bozza statunitense messa in blu giovedì sera, cioè in una forma su cui si può votare, è la quinta versione del testo e apporta alcune modifiche chiave. La bozza finale sostiene inequivocabilmente gli sforzi diplomatici internazionali volti a stabilire un cessate il fuoco immediato e duraturo come parte di un accordo che rilasci gli ostaggi e che crei le basi per una pace più duratura per alleviare la sofferenza umanitaria, eliminando la parola temporaneo.

Ora invece, in un paragrafo introduttivo, il Consiglio sottolinea la sua preoccupazione che un’offensiva di terra a Rafah comporterebbe ulteriori danni ai civili e il loro ulteriore sfollamento, potenzialmente nei paesi vicini, e avrebbe gravi implicazioni per la pace e la sicurezza regionale.

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